I tumori dello stomaco originano nella maggior parte dei casi dalla mucosa (la parte più interna della parete gastrica) e vengono definiti adenocarcinomi; meno frequentemente nascono dagli strati più profondi della parete (GIST, sarcomi), dal tessuto linfatico (linfomi) e, più raramente, da cellule che producono ormoni (carcinoidi). L’adenocarcinoma, crescendo, coinvolge precocemente i linfonodi adiacenti lo stomaco e solo più tardivamente può invadere organi vicini, come il pancreas, il colon, la milza ed il fegato.
Quali sono i fattori di rischio dle tumore dello stomaco?
- Dieta ricca di cibi salati ed affumicati, scarso apporto di frutta e vegetali
- Infiammazione cronica dello stomaco, spesso sostenuta da Helicobacter pilori (Hp)
- Anemia perniciosa
- Familiarità
- Fumo
- Polipi gastrici
- Pregressa resezione gastrica per ulcera
La Diagnosi
Esofago-gastro-duodenoscopia (EGDS)
É l’esplorazione visiva diretta della prima parte del tubo digerente che si attua mediante endoscopio flessibile (un sottile tubo introdotto attraverso la bocca che illumina ed ingrandisce le porzioni di viscere esplorate), attraverso il quale possono essere effettuate manovre chirurgiche, in particolare il prelievo di tessuti (biopsia) che consente la diagnosi istologica, ossia di natura della lesione prelevata. E’ l’indagine diagnostica più importante.
Esame istologico
definisce il sottotipo di tumore nel tessuto prelevato e consente, anche sulla scorta di approfondimenti molecolari (test di valutazione di HER2) di porre le appropriate indicazioni terapeutiche.
RX del tubo digerente
É una metodica di secondario utilizzo, poiché poco utile nell’identificare piccole lesioni; inoltre non consente la diagnosi istologica.
TAC
É un esame radiologico computerizzato che fornisce immagini assiali del corpo umano con possibilità di ricostruzioni secondo tutti i piani dello spazio e anche tridimensionali. È uno strumento diagnostico indispensabile per la stadiazione iniziale del tumore e per i controlli nel tempo dopo terapia.
Risonanza Magnetica
Le apparecchiature ad alto campo sono in grado di fornire approfondimenti diagnostici su dubbi eventualmente insorti con le altre modalità di indagine, sia in fase di stadiazione sia nel follow up. L’esame è pertanto utilizzato in casi selezionati su dubbi clinici a livello addominale.
I Trattamenti
Trattamento chirurgico del tumore dello stomaco
L’asportazione chirurgica di parte o di tutto lo stomaco rimane l’opzione terapeutica principale. L’entità dell’asportazione chirurgica è in funzione dell’estensione della malattia.
Endoscopia per il tumore allo stomaco
Nelle forme più iniziali, dove la neoplasia si limita agli strati più interni della parete gastrica (mucosa ed iniziale strato della sottomucosa) e non sono riconoscibili linfonodi malati, l’esperienza giapponese (dove questi casi sono assai frequenti) ha dimostrato che l’asportazione endoscopica della lesione è sicura e curativa.
Intervento chirurgico per il tumore dello stomaco
L’indicazione standard nei carcinomi invasivi è la rimozione di 2/3 dello stomaco (gastrectomia subtotale) o di tutto l’organo (gastrectomia totale). L’entità della rimozione chirurgica dipende dalla sede della neoplasia: se questa è situata nelle porzioni finali dello stomaco non è necessario rimuoverlo tutto, mentre se è situata nelle porzioni più vicine al cardias deve essere eseguita la gastrectomia totale: è infatti opportuno rimuovere sempre un ampio margine di tessuto sano per evitare che la neoplasia possa riformarsi localmente.
Parte integrante del trattamento chirurgico é l’asportazione dei linfonodi regionali, che in percentuale assai elevata possono essere sede di malattia. I tessuti prelevati vengono esaminati dall’anatomopatologo che, attraverso l’esame istologico, è in grado di valutare con precisione l’estensione del tumore nell’organo e nei linfonodi regionali, e la sua aggressività biologica.Nel caso di stenosi (restringimento) non trattabile endoscopicamente o di tumore sanguinante, può essere proposta (di caso in caso e sempre dopo valutazione multidisciplinare) l’attuazione di una chirurgia palliativa che consiste sia nell’asportazione parziale o totale dello stomaco sia nel collegamento tra lo stomaco e l’intestino tenue (by pass gastro-digiunale).
Trattamento medico del tumore dello stomaco
Chemioterapia
Nelle situazioni in cui il tumore appare localmente esteso indipendentemente dal fatto che sia tecnicamente resecabile o meno, generalmente viene proposta la chemioterapia neoadiuvante. L’obiettivo è comunque quello di ridurre la neoplasia e renderla asportabile con criteri di radicalità. La chemioterapia viene poi utilizzata come trattamento precauzionale dopo chirurgia laddove l’esame istologico abbia individuato dei fattori di rischio per la ricomparsa del tumore.
É infine il trattamento principale quando siano già state accertate metastasi a distanza. I regimi di riferimento comp0rendono cisplatino (o derivati) e 5-fluorouracile a cui possono essere occasionalmente associati anche epiadriamicina o docetaxel. Inoltre al cisplatino e al 5-fluorouracile può essere abbinato l’anticorpo monoclonale trastuzumab nel caso in cui la neoplasia esprima HER2.
Radioterapia
Ha indicazione quando la chirurgia non è stata completa in alcune parti del letto gastrico e sono quindi presenti residui tumorali. Può anche essere considerata come trattamento precauzionale dopo chirurgia radicale.
Posizionamento di endoprotesi
Quando il tumore non è operabile e causa un’ostruzione dello stomaco o del duodeno si può inserire un tubo (endoprotesi) che allarga il restringimento consentendo il transito degli alimenti. Tale intervento è un trattamento palliativo e viene eseguito per via endoscopica, ottenendo un significativo miglioramento dei sintomi.