La prostatite è un’infiammazione della prostata. Sarebbe opportuno chiamarla uretroprostatite in quanto il primo tratto di uretra, attraversando la prostata, viene coinvolto dall’infiammazione.
Quali sono le cause della prostatite?
I motivi per cui la prostata si infiamma sono molteplici e spesso concomitanti, anche se quando insorgono i sintomi possono essere difficili da riconoscere. Queste cause vanno dai disordini intestinali alle abitudini alimentari, e possono interessare anche le abitudini minzionali e le pratiche sessuali.
È fondamentale consultare il medico sia per diagnosticare la patologia, sia per escludere l’esistenza di altre alterazioni che potrebbero favorire l’infiammazione. È importante ricordare che i batteri che causano la prostatite sono normalmente presenti nella flora intestinale ed è proprio da qui che provengono e si muovono per colonizzare le vie seminali.
Quali sono i sintomi della prostatite?
- Dolore sovrapubico
- dolore perineale: ai testicoli e/o all’ano
- glande urente
- dolore irradiato alla faccia interna della coscia
- aumento della frequenza minzionale
- urgenza, necessità impellente di urinare con, talvolta, incontinenza da urgenza
- bruciore e/o dolore durante la minzione
- senso di incompleto svuotamento
- sangue nello sperma
Alcuni di questi sintomi si presentano singolarmente, come maggior disagio, talvolta invece sono concomitanti e spesso nel tempo possono variare per intensità, numerosità o frequenza.
Quando i sintomi dei disturbi minzionali sono preponderanti, la prostatite viene spesso confusa con la cistite. Esclusivamente attraverso un adeguato controllo medico è possibile arrivare ad una diagnosi attraverso un’esplorazione rettale e necessarie indagini cliniche.
Il ciclismo può provocare la prostatite?
È opportuno sottolineare che la pratica del ciclismo non è una causa di prostatite. Al contrario, una prostata infiammata genera fastidio all’uso della bicicletta, ma questa è una conseguenza e non una causa.
Prevenzione
Per prevenire la prostatite (uretroprostatite) è importante prestare adeguata attenzione alle abitudini comportamentali: a partire dall’alimentazione alle bevande, all’attività motoria, le abitudini sessuali, l’igiene fino al mantenere un regolare funzionamento dell’intestino.
Diagnosi
I sintomi della prostatite orientano la diagnosi, ma sono indicativi: infatti, è attraverso la coltura dello sperma (spermiocoltura) e, in parte, con l’esame urine, che si possono diagnosticare le infezioni delle vie seminali e, quindi, si collega l’infezione alla sua causa, in questo caso la prostatite.
È indispensabile consultare il medico sia per la corretta diagnosi e conseguente impostazione della terapia che per escludere altre cause.
Si ricorda che il l’antigene prostatico specifico (PSA) non è un parametro diagnostico della prostatite. Infatti, se questo valore viene misurato attraverso l’esame del PSA in una fase di infezione acuta può risultare molto elevato, ma non ha significato clinico. Per aver significato clinico deve essere misurato a tre mesi dalla risoluzione dei sintomi.
Trattamenti
L’infiammazione della prostata (prostatite o uretroprostatite) richiede tempi lunghi di trattamento (circa 4-6 settimane) per poter essere risolta senza conseguenze. Inoltre, i farmaci che sono in grado di penetrare nel lume delle ghiandole prostatiche non sono molti e, spesso, l’urgenza dei sintomi riscontrati spinge ad un trattamento empirico, cioè una terapia che inizia senza una completa diagnosi culturale dei germi che colonizzano la ghiandola. Questo, comporta che il trattamento della prostatite possa avvenire con tipi di farmaci, durata del trattamento e dosi talvolta inadeguate che spesso attenuano, ma non risolvono il problema che si prolunga nel tempo.