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Montagna. La meta ideale in caso di asma e allergie respiratorie

Le vacanze sono il momento più atteso dell’anno. Per le persone interessate dall’asma e dalle allergie respiratorie, la scelta della meta può essere condizionata da alcune limitazioni legate a questi problemi. 

Mentre in pianura e nelle città, l’inquinamento e la presenza di allergeni diventano fattori responsabili dell’insorgenza e dell’aggravamento dell’asma e delle allergie respiratorie; la montagna può essere la soluzione ideale. Numerose ricerche scientifiche, infatti, hanno studiato e confermato le proprietà terapeutiche dell’ambiente montano per colore che sono interessati da asma o allergie respiratorie. Approfondiamo l’argomento con il dottor Massimiliano Appodia, pneumologo in Humanitas Mater Domini nei centri medici Humanitas Medical Care.

L’ambiente di montagna

In montagna, le caratteristiche climatiche e ambientali si modificano in modo più evidente con il progredire della quota. Salendo, infatti, si ha una progressiva riduzione dell’ossigeno, della densità dell’aria, dell’umidità, della temperatura, degli allergeni inalati e dell’inquinamento dell’aria. Sostanzialmente, in montagna si respira un’aria più fresca, meno umida, più leggera, più pulita e con meno allergeni. Pertanto, le persone con asma potrebbero trovare sollievo in montagna respirando meglio che in città e in pianura.

Le variazioni climatiche ed ambientali sono progressive con il salire dell’altitudine e questo ha portato alla classificazione della quota in bassa (fino a 1500 m), moderata (dai 1500 m ai 2500 m), alta (dai 2500 m ai 3500 m), altissima fino ai 5500 m ed estrema sopra i 5500 m. Le risposte di adattamento dell’organismo cominciano al di sopra dei 1500-2000 m e sopra i 2500 m, invece, inizia ad essere necessaria una corretta acclimatazione e possono presentarsi i sintomi del mal di montagna.

Qual è l’altitudine consigliata per chi soffre d’asma?

L’altitudine ideale è tra i 1500 e i 2000 metri. A questa quota, l’adattamento all’altitudine è più facile e si concentrano le migliori caratteristiche che definiscono la salubrità dell’aria e i vantaggi del soggiorno in montagna sono più evidenti.

“Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che un soggiorno prolungato a quota moderata migliora i parametri clinici e funzionali e riduce la necessità di terapia negli asmatici. La montagna, quindi, dimostra di avere delle caratteristiche che la rendono un ambiente adatto per i programmi terapeutico-riabilitativi dell’asma. È stato dimostrato, inoltre, che soggiorni terapeutico-riabilitativi in ambiente alpino, a quote moderate, comportano un minor numero di riacutizzazioni e ospedalizzazioni, un miglioramento della funzionalità respiratoria, una diminuzione dell’infiammazione delle vie respiratorie, una ridotta necessità di farmaci, una diminuzione dei sintomi respiratori e un miglioramento della capacità di esercizio fisico. Tutto questo contribuisce al miglioramento clinico osservato nel controllo dell’asma e nella qualità della vita”, spiega lo specialista. 

Occorre invece fare molta attenzione alla scelta di salire a quote più elevate, essendo ancora pochi gli studi che hanno coinvolto gli asmatici ed è consigliato consultarsi con uno pneumologo per valutare la gravità, il controllo dell’asma e la presenza di altre condizioni che possono controindicare la salita a quote superiori ai 2000-2500 metri.

Un aiuto viene anche dagli alberi

Negli ultimi anni, le evidenze scientifiche supportano la terapia forestale come pratica complementare per la promozione del benessere psicofisico dell’individuo attraverso gli effetti preventivi e terapeutici delle foreste sulla salute. 

Gli alberi forestali sempreverdi, specialmente nei mesi caldi, emettono una grande varietà di diversi composti organici volatili, soprattutto monoterpeni, che una volta rilasciati nell’atmosfera, dove esercitano attività biologiche, se respirati rivelano benefici sulla salute

In particolare, una recente ricerca sperimentale (Pediatric Pulmonology 2022;57:2116–2121) realizzata presso il Lago di Misurina (Belluno, Veneto) da un gruppo di ricerca composto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Club Alpino Italiano, assieme all’Istituto Pio XII di Misurina e alle Università di Parma, Ferrara e Verona, ha dimostrato come i composti organici volatili emessi dagli alberi possono migliorare le condizioni respiratorie di bambini e adolescenti asmatici.

Alcuni consigli per vivere la montagna in sicurezza

L’asma in montagna può migliorare, ma è comunque necessario seguire alcuni consigli:

  • Prima di recarsi in montagna, soprattutto se si va a quote elevate, fare una valutazione pneumologica
  • Assumere regolarmente i farmaci prescritti dallo pneumologo
  • Avere sempre con sé i farmaci d’emergenza.
  • Iniziare qualsiasi attività fisica in modo graduale, aumentando progressivamente l’intensità, cercando di mantenerne una non troppo intensa e prestando attenzione alla comparsa di eventuali sintomi
  • Tenere a disposizione un broncodilatatore a rapida azione da usare in caso di sintomi asmatici
  • Assumere un broncodilatatore a rapida azione 15-20 minuti prima di una escursione o attività fisica intensa e/o svolta in condizioni climatico-ambientali sfavorevoli, come per esempio l’esposizione ad aria fredda e secca o in presenza di vento
  • In caso di escursioni attraverso i sentieri di montagna assicurarsi di portare i farmaci per eventuali emergenze
  • Evitare escursioni e attività fisica e sportive in zone montane remote, dove può essere difficoltoso un soccorso in caso di necessità 

Riferimenti bibliografici

• Alpine altitude climate treatment for severe and uncontrolled asthma: An EAACI position paper. Allergy. 2022;00:1–34. DOI: 10.1111/all.15242

• Medicina e Salute in Montagna. Cogo Annalisa. Editore: HOEPLI. 2015 (seconda edizione)

• Terapia Forestale. CNR e CAI.. 2022 (https://www.cai.it/il-nuovo-libro-sulla-terapia-forestale/)

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