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Le principali patologie dell’udito nell’anziano

L’apparato uditivo è composto da una parte periferica (orecchio esterno, orecchio medio con timpano e ossicini, e orecchio interno con chiocciola e cellule ciliate) che si occupa di captare e tradurre il suono in segnali elettrici, e da una parte centrale (nervo acustico, tronco encefalico, corteccia temporale e area uditiva primaria) che  si occupa dell’elaborazione e dell’ interpretazione dei suoni. 

Come cambia la capacità uditiva nelle diverse fasi di vita?

La capacità uditiva cambia nel corso della vita: se alla nascita è alla sua massima performance, durante la crescita e con l’invecchiamento si riduce progressivamente.

  • Alla nascita, l’udito è già sviluppato, ma si affina nei primi mesi di vita. Nei primi anni, l’udito è essenziale per lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione nel bambino.
  • In adolescenza e in età adulta (circa fino a 30-40 anni) l’udito non subisce gravi perdite e dimostra una capacità di percepire suoni in un intervallo di frequenze compreso tra 20 Hz e 20.000 Hz. Appartiene a questa categoria di suoni, per esempio, il parlato. Infatti, la voce di un uomo va dagli 85 ai 185 Hz, mentre quella di una donna va dai 165 ai 255 Hz. La musica, invece, rientra tra i 500 e i 4000 Hz. L’esposizione a rumori forti (musica ad alto volume, ambienti di lavoro rumorosi, ecc.) può iniziare a causare danni uditivi progressivi.
  • In età adulta (circa 40-60 anni) inizia un leggero calo dell’udito, specialmente per le frequenze più alte. Questo processo, noto come presbiacusia, è spesso lento e graduale. La capacità di distinguere suoni in ambienti rumorosi può ridursi e l’esposizione prolungata a rumori forti e ad altri fattori ambientali (come il fumo) può accelerare il declino.
  • A partire dai 60 anni, la presbiacusia diventa più evidente: si perdono principalmente le frequenze alte, rendendo più difficile la comprensione del parlato, soprattutto in presenza di rumore di fondo. Inoltre, possono comparire acufeni (ronzii o fischi nelle orecchie). La degenerazione delle cellule ciliate dell’orecchio interno e il deterioramento del nervo uditivo contribuiscono alla riduzione della sensibilità sonora. 

Presbiacusia: la principale patologia dell’udito nell’anziano

La principale patologia uditiva dell’anziano è la presbiacusia, o ipoacusia da invecchiamento, ovvero una perdita uditiva progressiva legata all’età. 

Si tratta di una condizione comune tra le persone anziane e solitamente interessa entrambe le orecchie in modo simile. Viene diagnosticata tramite esame otoscopico seguito da esame impedenzometrico, audiometrico tonale e vocale  e talvolta da esami radiologici (TAC e/o RM) 

Altre forme di ipoacusia possono essere l’evoluzione di patologie già presenti negli anni precedenti  (ad esempio otosclerosi, sindrome di Ménière) e forme di ipoacusia improvvisa.

Trattamento dell’ipoacusia

Il trattamento dell’ipoacusia  prevede: 

  • Apparecchi acustici per ipoacusie neurosensoriali da lievi a moderate/gravi
  • Impianto cocleare per ipoacusie gravi non trattabili con protesi tradizionali
  • Farmaci Corticosteroidi per ipoacusia improvvisa, diuretici per Ménière
  • Terapia del suono per ridurre l’impatto degli acufeni

I principali fattori di rischio 

L’invecchiamento è fisiologico, ma i fattori che influenzano il declino uditivo sono:

  • Genetica: alcune persone sono più predisposte alla perdita uditiva legata all’età;
  • Esposizione al rumore: lavorare in ambienti rumorosi o l’utilizzo prolungato di auricolari ad alto volume, può accelerare la perdita progressiva dell’udito;
  • Malattie e farmaci: alcune patologie (diabete, ipertensione) e farmaci ototossici (antibiotici, chemioterapici) possono influire negativamente.

L’importanza della prevenzione

Utilizzare fin da giovani protezioni acustiche, evitando volumi elevati  ed esposizioni prolungate al rumore, e sottoporsi a controlli regolari soprattutto dopo i 60 anni, sono misure preventive importanti per salvaguardare la capacità uditiva più a lungo.

Un’ alimentazione sana (ovvero una dieta ricca di antiossidanti, come frutta, verdura, Omega-3) aiuta a proteggere i vasi sanguigni dell’orecchio. 

È importante evitare o ridurre il consumo di alcol e fumo, nemici di una corretta circolazione sanguigna, perché possono danneggiare la microcircolazione dell’orecchio interno, favorendo la comparsa di problematiche uditive. Anche tenere sotto controllo diabete e ipertensione è essenziale per tutelare l’apparato uditivo dagli effetti collaterali che queste patologie possono causare.

La perdita dell’udito nell’anziano è un problema comune, ma attraverso la prevenzione, una diagnosi precoce e l’utilizzo di ausili acustici, si può mantenere una buona qualità della vita.

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