Che cos’è l’artroscopia del polso e della mano?
L’artroscopia è una procedura chirurgica che consente di avere una visione diretta delle strutture che costituiscono le articolazioni del polso e della mano.
L’artroscopia può essere usata come strumento diagnostico per determinare la causa di un dolore o di una lesione che non siano state chiarite con le indagini strumentali tradizionali. Consente, inoltre, di eseguire alcune procedure chirurgiche all’interno dell’articolazione, senza dover “aprire” la stessa. Il post-operatorio è più rapido e meno doloroso.
In artroscopia possono essere trattate patologie dei legamenti, delle cartilagini o delle ossa.
L’artroscopio è uno strumento del diametro di circa 2 mm, dotato di una lente angolata che, collegato ad un cavo a fibre ottiche e ad una telecamera, consente al chirurgo di osservare su di un monitor le strutture che si trovano all’interno dell’articolazione.
In che cosa consiste l’intervento artroscopico del polso e della mano?
L’artroscopia richiede incisioni nelle diverse regioni del polso e della mano, per visualizzare l’articolazione da differenti punti di vista e per consentire l’introduzione di diversi strumenti. Le incisioni sono solitamente molto piccole (pochi mm.) tanto da non richiedere punti di sutura, ma da poter essere chiuse da speciali cerotti che normalmente vengono rimossi dopo circa 7 giorni dall’intervento.
Successivamente all’artroscopia, sarà necessario un bendaggio o un tutore per immobilizzare il polso, a seconda della patologia. Allo stesso modo, il trattamento fisioterapico varia in base della natura della lesione.