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Chirurgia robotica in urologia


Cos’è il sistema robotico da Vinci?

La chirurgia robotica rappresenta la nuova frontiera della chirurgia mininvasiva. Il robot “da Vinci”, uno dei robot chirurgici più diffusi al mondo, conferisce al gesto chirurgico una precisione non confrontabile con altre tecniche e permette di superare i limiti legati alla difficoltà di trattare, con la laparoscopia, patologie in sedi anatomiche difficili da raggiungere. La chirurgia da Vinci, estendendo ad interventi complessi i benefici della mininvasività, permette una estrema versatilità dei movimenti e consente di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi.

Quali sono i vantaggi per il paziente?

  • Piccole incisioni con migliori risultati estetici
  • Minore necessità di trasfusioni
  • Minor dolore post-operatorio
  • Riduzione tempi di ospedalizzazione, che in molti casi vengono addirittura dimezzati
  • Ripresa più rapida della normale attività

Trattamenti del tumore della prostata

Una volta confermata la diagnosi di tumore della prostata e ipotizzata la probabilità di malattia confinata all’organo sulla base di quantità di tumore, Score di Gleason e PSA, l’urologo discute le opzioni terapeutiche con il paziente. Gli approcci terapeutici per il tumore della prostata e organo confinato variano dalla sorveglianza attiva, alla radioterapia fino all’intervento di asportazione della prostata (prostatectomia radicale) a seconda di quantità di tumore, grado istologico, PSA, età e condizioni generali del paziente.

Quando viceversa la malattia è metastatica, cioè uscita dalla prostata si discuteranno con il paziente le ipotesi terapeutiche, tra cui: vigile attesa della comparsa di sintomi, ormonoterapia o chemioterapia. Anche in questo caso la scelta del trattamento dipende da fattori quali il livello del PSA, la positività alle immagini di malattia estesa, l’età e il lo stato di salute generale.

Quali interventi si possono eseguire?

Con il Robot “da Vinci”, l’équipe di Urologia di Humanitas Mater Domini esegue interventi di complessità crescente.
In caso di tumore alla prostata, l’intervento di prostatectomia radicale (rimozione totale della prostata) è una procedura ormai consolidata con il robot: è possibile effettuarla sia contemporaneamente all’asportazione dei linfonodi locoregionali (linfoadenectomia), sia con tecnica “nerve sparing”, che permette il mantenimento delle terminazioni nervose allo scopo di ridurre le problematiche legate alla ripresa della funzionalità sessuale.

La chirurgia urologica robotica, inoltre, consente il trattamento di tumori al rene, di patologie ostruttive o malformative dell’uretere ed il trattamento, in casi selezionati, di patologie pelviche (es. prolasso vescicale).

La chirurgia robotica è utilizzata anche per il trattamento delle patologie del colon-retto. Un approccio all’avanguardia per malattie che hanno un crescente impatto sociale. Sino ad ora, oltre alla chirurgia tradizionale, si eseguiva la chirurgia laparoscopica. Con il Robot “da Vinci”, l’équipe di chirurgia esegue le resezioni colon rettali anche con approccio robotico, sia per il trattamento delle patologie maligne sia per le  patologie benigne.

Come si esegue l’intervento del tumore alla prostata con il “Robot Da Vinci”?

Il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto alla consolle, muove gli strumenti robotici, intercambiando la funzione dei bracci meccanici. Il robot (carrello chirurgico) che è posto a lato del letto operatorio, trasmette i movimenti del chirurgo ai bracci dove sono montati speciali strumenti operatori in grado di eseguire all’interno del corpo umano gesti fluidi ed estremamente precisi.

Il sistema robotico da Vinci si compone di:

  • Console chirurgica: è il centro di controllo. La tecnologia minimizza l’impatto del tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari;
  • Carrello paziente: si compone di 4 braccia movimentabili e interscambiabili, montate su un’unica colonna, dedicate al supporto della telecamera endoscopica e di strumenti da 8 mm. Tali strumenti, chiamati Endowrist, consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 5 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di circa 540°;
  • Carrello visione: contiene l’unità centrale di elaborazione e processamento dell’immagine.

La piattaforma da Vinci è l’unico sistema robotico che:

  • traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo
  • permette una reale visione 3D del campo operatorio. Il chirurgo viene letteralmente “immerso”, senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, all’interno del corpo del paziente.
  • consente di intervenire attraverso la tecnologia Single-Site con unico accesso attraverso l’ombelico.

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