Che cos’è la chirurgia artroscopica della spalla?
La chirurgia artroscopica è una procedura chirurgica che permette di intervenire sulle articolazioni in modo poco invasivo e, dunque, con maggiore rispetto delle diverse strutture anatomiche peri-articolari. Attraverso piccole incisioni cutanee, necessarie per l’introduzione di una telecamera (artroscopio) e per l’inserimento di piccole strumentazioni, il chirurgo può analizzare l’articolazione nel dettaglio dall’interno. Questo, consente di ottenere diagnosi sempre più accurate anche per le lesioni difficilmente riconoscibili attraverso gli esami diagnostici.
In Humanitas Mater Domini le tecniche chirurgiche artroscopiche vengono utilizzate per il trattamento di molte patologie traumatiche e degenerative della spalla, ad esempio per la riparazione della cuffia dei rotatori, in caso di lussazione acromion-claveare, in condizioni di instabilità gleno-omerale e in casi selezionati di piccole fratture dell’articolazione gleno-omerale.
Tecnica chirurgica artroscopica per la riparazione della cuffia dei rotatori
Le lesioni che interessano la cuffia dei rotatori si dividono in acute (post-traumatiche) o croniche (degenerative) e possono essere a carico di uno o più tendini. In presenza di lesioni complete (a carico di tutto lo spessore tendineo) oppure in casi di lesioni non responsive ad un trattamento conservativo, può essere opportuno ricorrere alla chirurgia. Attraverso l’intervento chirurgico artroscopico i tendini interessati dal distacco, o dalla lesione, ritornano ad inserirsi sulla testa dell’omero. Durante l’intervento, il chirurgo inserisce nell’osso, in modo mininvasivo, una serie di ancorette su cui scivolano dei fili ad alta resistenza attraverso i quali si ripara la lesione e si ripristina la corretta posizione del tendine.
L’intervento può prevedere anche la pulizia e l’asportazione di tessuti degenerati e/o infiammati, la decompressione sottoacromiale (ampliamento dello spazio di scorrimento dei tendini attraverso la limatura dell’osso sovrastante-acromion) o altri trattamenti chirurgici capo lungo del bicipite.
L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale, oppure in anestesia generale, e può durare tra i 40 e i 90 minuti. Si tratta di un intervento chirurgico eseguito in day-surgery con dimissioni in giornata oppure nei giorni successivi.
Dopo l’intervento si utilizza un tutore reggibraccio con cuscinetto in abduzione per circa 4 settimane se è stata eseguita una riparazione, altrimenti, un tutore reggibraccio tradizionale per circa 7-10 giorni in caso di intervento di pulizia dei tessuti e/o altri interventi chirurgici che non prevedono riparazioni tendinee.
Il percorso di fisiokinesiterapico può essere svolto sin da subito dopo l’intervento per mantenere la mobilità del gomito e del polso. A partire dalla seconda settimana, il percorso può essere seguito da gesti di recupero specifici per ripristinare gradualmente la normale mobilità della spalla e la forza necessaria alla ripresa della completa funzionalità.
Tecnica artroscopica in caso riduzione e stabilizzazione di una lussazione acromion-claveare
La lussazione dell’articolazione acromion-claveare comporta una lesione dei legamenti che mantengono la stabilità della clavicola e ne conservano l’integrità. Si tratta di una patologia traumatica causata generalmente da un trauma diretto alla spalla (ad esempio una caduta in moto o da cavallo).
Nei casi di lussazione di alto grado (a partire dal II°), può essere preso in considerazione il trattamento chirurgico. L’intervento sotto controllo artroscopico e ampliscopico consiste nel riportare la clavicola allo stesso livello dell’acromion, ripristinando la corretta congruenza articolare e stabilizzando poi la clavicola con sistemi composti da placchette e fili ad alta resistenza che simulano i legamenti precedentemente lesionati tra la coracoide e la clavicola.
La tecnica artroscopica risulta poco invasiva e, soprattutto, consente di trattare anche le lesioni associate che sono spesso a carico dei tendini della cuffia dei rotatori.
L’intervento si esegue solitamente in anestesia generale, associata talvolta ad un’anestesia loco-regionale, e può durare da 60 a 90 minuti. Si tratta di un intervento chirurgico eseguito in day-surgery con dimissioni in giornata oppure nei giorni successivi.
Dopo l’intervento si utilizza un tutore reggibraccio con cuscinetto in abduzione per circa 6 settimane. Il percorso di fisiokinesiterapico può essere svolto sin da subito dopo l’intervento per il mantenere la mobilità del gomito e del polso. A partire dalla terza settimana, il percorso può essere seguito da gesti di recupero specifici per ripristinare gradualmente la normale mobilità della spalla e della forza necessaria alla ripresa della completa funzionalità.
Tecnica artroscopica per il trattamento delle instabilità gleno-omerali
La lussazione gleno-omerale prevede la fuoriuscita della testa dell’omero nella cavità glenoidea. Solitamente la lussazione avviene a causa di un trauma oppure per “overuse” (eccessivo uso dell’articolazione).
La spalla può lussarsi in qualsiasi direzione. Le lussazioni più frequenti sono quelle antero-inferiori che, se ripetute nel tempo, possono causare un’altra serie di lesioni, come il distacco del cercine glenoideo -associato o meno ad un frammento osseo- e la frattura della porzione postero-laterale della testa dell’omero.
Nei casi di lussazioni recidivanti oppure in casi di instabilità dolorosa può essere preso in considerazione l’intervento chirurgico. Il trattamento artroscopico, in questi casi, prevede la riparazione del cercine glenoideo con delle ancorette, solitamente in filo o in materiale riassorbibile, e il ritensionamento delle strutture capsulo-legamentose deputate al mantenimento della stabilità gleno-omerale.
Nei casi in cui il difetto osseo sull’omero è di grado elevato è possibile associare trattamenti chirurgici volti ad aumentare la stabilità e a diminuire il rischio di recidive.
L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale o generale e può durare tra i 40 e i 90 minuti. Si tratta di un intervento chirurgico eseguito in day-surgery con dimissioni in giornata oppure nei giorni successivi.
Dopo l’intervento si utilizza un tutore reggibraccio con cuscinetto in abduzione per circa 4 settimane. La riabilitazione della spalla prevede sin da subito movimenti passivi e attivi cauti per recuperare il movimento. A distanza di qualche settimana è poi opportuno seguire esercizi specifici per il recupero completo dei movimenti ed esercizi per il recupero muscolare.
Solitamente è possibile riprendere a guidare la macchina dopo circa un mese e mezzo e riprendere l’attività sportiva dopo circa 5-6 mesi dall’operazione.
Tecnica artroscopica per il trattamento di fratture del trochite omerale o di fratture di glena
In casi di fratture del trochite omerale o di fratture della glena, associate o meno a lussazioni della spalla, è possibile ridurre e stabilizzare queste fratture attraverso la tecnica artroscopica, che consente di visualizzare più chiaramente la riduzione anatomica generata. Durante l’intervento artroscopico può essere eseguito un controllo radiografico per un’ulteriore verifica della buona riduzione ed il corretto posizionamento dei mezzi di sintesi.
La tecnica artroscopica è mini invasiva e consente anche di trattare eventuali lesioni associate, come lesioni a carico dei tendini della cuffia dei rotatori, a carico delle strutture del cercine glenoideo oppure del complesso capsulo-legamentoso.
L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale o generale e può durare tra i 60 e i 90 minuti. Si tratta di un intervento chirurgico eseguito in day-surgery con dimissioni in giornata o nei giorni successivi.
Dopo l’intervento si utilizza un tutore reggibraccio con cuscinetto in abduzione per circa 4-6 settimane. La riabilitazione della spalla prevede, nelle prime settimane post-intervento, movimenti passivi e attivi cauti per recuperare il movimento. A distanza di qualche settimana è poi opportuno seguire esercizi specifici per il recupero completo dei movimenti ed esercizi per il recupero muscolare.
La chirurgia artroscopia della spalla è pericolosa?
La chirurgia artroscopica della spalla non è pericolosa.
Quando si ricorre alla chirurgia artroscopica della spalla?
La chirurgia artroscopica della spalla è necessaria quando il paziente è interessato da disturbi a carico dell’articolazione della spalla che comportano sintomi dolorosi e limitazione funzionale (difficoltà a svolgere i movimenti) che non possono essere efficacemente risolti attraverso un trattamento conservativo farmacologico, fisico e/o fisioterapico.
Area medica di riferimento
Per maggiori informazioni vedere l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini.