La superficie dell’occhio è coperta da uno strato lacrimale chiamato film lacrimale, composto da tre strati:
- lipidico che lubrifica e previene l’evaporazione delle lacrime
- acqueo che nutre e protegge la superficie oculare
- mucoso che aderisce all’occhio.
Dal momento che il film lacrimale è esposto direttamente all’aria, lo strato lipidico protettivo è essenziale per mantenere sulla superficie dell’occhio un film lacrimale sano. Quando questo strato lipidico viene a mancare, la superficie oculare può irritarsi e si potrebbero verificare i sintomi della sindrome dell’occhio secco.
L’occhio secco evaporativo è una malattia derivante dal fatto di non avere sufficienti lipidi nel film lacrimale per proteggere l’occhio. È solitamente causato da un blocco e dall’ostruzione delle ghiandole di Meibomio (ghiandole palpebrali), che producono lo strato lipidico del film lacrimale.
La disfunzione delle ghiandole di Meibomio è una malattia risultante dalla formazione di un accumulo di secreto, che ostruisce l’apertura delle ghiandole e limita la secrezione di lipidi da parte delle ghiandole stesse verso l’occhio.
Che cos’è il trattamento con luce pulsata per la sindrome dell’occhio secco?
Il trattamento con luce pulsata si è dimostrato efficace nel trattare la secchezza oculare. È ambulatoriale ed ha una durata di pochi minuti. Prevede l’esecuzione di 5-6 lampi di luce su ogni palpebra inferiore. Per la sua efficacia, sono necessarie 3-4 sedute, distanti 2-3 settimane.
A cosa serve il trattamento con luce pulsata per la sindrome dell’occhio secco
Il trattamento con luce pulsata sulle palpebre, consente la regressione della blefarite (infiammazione cronica delle palpebre a carico del bordo ciliare) e una migliore innervazione delle ghiandole di meibomio.
Consiste in una serie di flash luminosi applicati sulle palpebre. Il meccanismo con cui questi flash agiscono è di natura termica: l’energia termica viene assorbita dall’emoglobina, creando un aumento della temperatura che è in grado di distruggere piccoli vasi anomali dilatati (teleangectasie); ne deriva un ridotto apporto di mediatori infiammatori alle ghiandole di Meibomio. L’aumento di calore è inoltre in grado di liquefare il secreto delle ghiandole di Meibomio.