L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica a patogenesi autoimmune che, se non trattata adeguatamente, è progressiva ed invalidante.
L’artrite reumatoide colpisce le articolazioni provviste di membrana articolare, ma talora anche altri organi ed apparati, quali il polmone, l’occhio, la cute, il rene, ecc.
Non è una malattia rara, dal momento che colpisce circa il 4 per mille della popolazione italiana: predilige le donne tra i 40 e 60 anni, anche se può comparire in qualsiasi età della vita.
I sintomi dell’artrite reumatoide sono:
- tumefazione delle piccole articolazioni tipicamente delle dita delle mani e dei piedi, dovuta alla presenza di versamento articolare; tuttavia tutte le articolazioni possono venire coinvolte dal processo artritico;
- dolore articolare, talora associato ad arrossamento della cute sovrastante;
- rigidità delle articolazioni con difficoltà a muoverle, soprattutto al mattino, che tende a ridursi progressivamente con il movimento, con il calore, con il trascorrere delle ore;
- comparsa di erosioni ossee che distruggono e deformano le articolazioni.
La diagnosi
La diagnosi dell’artrite reumatoide è prevalentemente di tipo clinico, basandosi su una anamnesi ed una visita accurata da parte dello specialista: il reumatologo.
A conferma della diagnosi vengono richiesti esami di laboratorio, quali gli indici di infiammazione (VES e PCR) e quelli per individuare la presenza degli anticorpi implicati nella genesi della patologia (il fattore reumatoide e gli anticorpi antipeptide citrullinato ciclico).
Per valutare e seguire nel tempo la presenza di lesioni articolari, si utilizzano radiografie, TAC, risonanze magnetiche ed ecografie.
È molto importante effettuare una diagnosi precoce, in quanto è proprio nei primi mesi della malattia che si manifestano i danni più sostanziali e spesso irreversibili e che la terapia farmacologica ottiene il massimo dell’effetto, con la possibilità di mandare la malattia in remissione protratta.
I Trattamenti
Il trattamento dell’artrite reumatoide è principalmente farmacologico: oggi sono a disposizione farmaci molto efficaci, in grado di curare al meglio questa malattia, con un approccio personalizzato e concordato con il paziente.
I farmaci vengono somministrati generalmente per via sistemica, ma talora possono essere utili infiltrazioni locali con cortisonici ad azione locale prolungata.
In alcune fasi della malattia possono essere di grande utilità anche sedute di fisioterapia, applicazione di tutori e, nei casi più gravi, anche interventi chirurgici ortopedici di correzione o di protesizzazione articolare per ripristinare la piena funzionalità delle articolazioni compromesse dalla malattia.