L’ipossia consiste in una carenza di ossigeno a carico dei tessuti dell’organismo. Questo disturbo può manifestarsi improvvisamente o evolversi nel tempo, divenendo cronico. Se particolarmente grave l’ipossia può provocare danni al cervello, al cuore e al fegato.
A seconda della parte colpita dal sintomo si distingue:• l’ipossia tissutale che coinvolge una singola parte del corpo• l’ipossia generalizzata che afferisce a tutto il corpo
A seconda della causa all’origine del disturbo è possibile distinguere:
- ipossia ipossica dipendente da una carenza di ossigeno nel sangue
- ipossia anemica legata all’anemia
- ipossia circolatoria determinata da un flusso di sangue insufficiente
- ipossia istotossica se deriva dall’incapacità dei tessuti di utilizzare l’ossigeno
- ipossia metabolica quando la richiesta di ossigeno è superiore agli standard
Se l’ossigeno invece è totalmente assente si è in presenza di anossia. L’ipossia spesso si accompagna a stato confusionale, fiato corto, mal di testa, capogiri, tachicardia, problemi di vista, cianosi, aumento della pressione e della frequenza del respiro, perdita di coordinazione nei movimenti. Talvolta le ustioni possono indurre ipossia.
Quali sono le malattie associate all’ipossia?
Le patologie associabili al disturbo sono:
- anemia
- angina pectoris
- apnee notturne
- aterosclerosi
- tumore ai polmoni
- cirrosi epatica
- embolia polmonare
- ictus
- infarto miocardico
- insufficienza cardiaca
- polmonite
- scompenso cardiaco
- sepsi
Ipossia, quando rivolgersi al proprio medico?
L’ipossia deve sempre essere sottoposta all’attenzione del proprio medico curante; qualora fosse particolarmente grave ed intensa ci si dovrà recare tempestivamente al pronto soccorso.