Il Ginkgo Biloba è spesso utilizzato contro i disturbi di memoria e per le conseguenze della scarsa riduzione del flusso di sangue al cervello (come mal di testa, vertigini, fastidiosi disturbi uditivi, difficoltà di concentrazione e disturbi dell’umore), tipici della terza età.
Inoltre, è impiegato in altri problemi associati a disturbi della circolazione, come dolori alle gambe mentre si cammina (claudicatio) e sindrome di Raynaud.
Infine, l’estratto di foglie di Ginkgo è utilizzato in caso di problemi cognitivi associati alla malattia di Lyme o alla depressione, disfunzioni sessuali, glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare senile.
Le evidenze scientifiche accumulate fino ad oggi suggeriscono che l’estratto di Ginkgo potrebbe essere davvero efficace in caso di:
- ansia
- demenza
- nel migliorare le performance mentali
- contro i problemi alla vista associati al diabete
- il glaucoma
- in caso di dolori alle gambe mentre si cammina (causati da problemi alla circolazione)
- per combattere la sindrome premestruale
- contro la schizofrenia, la discinesia (alterazione dei movimenti), le vertigini e i capogiri.
Nel caso degli altri usi proposti, studi dell’efficacia suggeriscono l’inutilità del trattamento o non sono sufficienti per trarre delle conclusioni plausibili.
Come funziona il Ginkgo Biloba?
L’estratto di foglie di Ginkgo Biloba sembra avere un effetto positivo sulla circolazione venosa. La sua assunzione sembra favorire il funzionamento di cervello, occhi, orecchie e della circolazione a livello delle gambe. Sembra, inoltre, che aiuti a contrastare le alterazioni cerebrali che portano ai problemi di memoria tipici dell’Alzheimer.
L’estratto di semi, meno studiato, contiene invece sostanze che potrebbero aiutare a uccidere batteri e funghi patogeni.
Come si assume il Ginkgo Biloba?
Il Ginkgo Biloba si assume per via orale sotto forma di estratto di foglie o, meno frequentemente, di estratto di semi. Il dosaggio e la durata della somministrazione dipende dal problema che si vuole trattare e può variare da paziente a paziente.
Effetti collaterali del Ginkgo Biloba
Se assunto, seguendo le dosi raccomandate, il Gingko biloba è da considerare sicuro e può scatenare solo lievi effetti avversi come:
- disturbi di stomaco
- mal di testa
- capogiri
- costipazione
- battito cardiaco forte
- reazioni allergiche cutanee
In età pediatrica è considerato un rimedio sicuro se assunto per brevi periodi di tempo; nelle donne adulte può invece interferire con il concepimento.
Attenzione, invece, all’estratto di semi: contiene una tossina che può scatenare effetti collaterali come convulsioni e perdita di coscienza.
Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo del Ginkgo Biloba
Il Gingko Biloba deve essere assunto esclusivamente sotto forma di estratti: le parti intere della pianta possono contenere livelli pericolosi di sostanze tossiche, che possono scatenare gravi reazioni allergiche.
Prima di assumere Gingko biloba è bene informare il medico:
- di eventuali allergie, incluse quelle ai farmaci;
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, ricordando di menzionare Efavirenz, Talinololo, Alprazolam, Busipirone, Fluoxetina e altri antidepressivi, Ibuprofene, substrati del Citocromo P450, antidiabetici, anticonvulsivanti, Warfarin e anticoagulanti, Trazodone, Idroclorotiazide, Nifedipina, Omeprazolo, Butanediolo, foglie di Cedro, Acido Folico, Gamma-Idrossibutirrato, EDTA, Gamma-Butirrolattone, Glutammina, Uperzina A, Idrazina solfato, L-carnitina, Melatonina, Rosmarino, Salvia, Assenzio, Issopo, Angelica, Chiodo di garofano, Aglio, Zenzero, Ginseng ed Erba di San Giovanni;
- se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, convulsioni, problemi di coagulazione;
- in caso di gravidanza o allattamento: in questi casi l’assunzione è controindicata.