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Tacrolimus

Il Tacrolimus è impiegato dopo un trapianto di fegato, rene o cuore per prevenire il rigetto d’organo. Spesso è utilizzato in combinazione con altri farmaci, e utilizzato talvolta anche nella cura della Malattia di Crohn.

Che cos’è il Tacrolimus?

Il Tacrolimus agisce diminuendo l’attività del sistema immunitario, in quanto è un farmaco immunosoppressore.

Come si assume il Tacrolimus?

La somministrazione del Tacrolimus ha luogo per via orale, in genere sotto forma di capsule da assumere due volte al giorno, lasciando passare 12 ore tra un’assunzione e l’altra. Il medico può, in caso di necessità modificare la dose iniziale della prescrizione.

Effetti collaterali del Tacrolimus

Il Tacrolimus può accresce il rischio di contrarre infezioni, anche gravi. Inoltre può accresce il rischio di tumori della pelle, di aumento della pressione sanguigna, o il rischio di diabete.

Fra i suoi altri possibili effetti collaterali si segnalano:

Un medico andrebbe contattato al più presto in caso di:

  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua, mani, braccia, piedi, caviglie o polpacci
  • aumento di peso
  • emorragie o lividi
  • convulsioni
  • minzione ridotta, dolorosa o associata a bruciore
  • coma
  • rash
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione o dolore al petto

Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo del Tracolimus

Prima di iniziare un trattamento con Tacrolimus è essenziale informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze;
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare Amfotericina B, antiacidi, antibiotici, antifungini, Bromocriptina, calcio antagonisti, Caspofungina, Cloramfenicolo, Cimetidina, Cisapride, Cisplatino, Danazolo, diuretici, Ganciclovir, contraccettivi ormonali, inibitori della proteasi dell’HIV, Lansoprazolo, farmaci contro le convulsioni, Metilprednisolone, Metoclopramide, Nefazodone, Omeprazolo, Rifabutina, Rifampicina, Iperico e Sirolimus;
  • se si ha recentemente interrotto un trattamento con Ciclosporina;
  • se si soffre (o si ha sofferto) di malattie cardiache, renali o epatiche;
  • in caso di gravidanza o allattamento;
  • prima di sottoporsi a una vaccinazione.

L’assunzione di pompelmo o di succo di pompelmo andrebbe evitata durante il trattamento con Tacrolimus.

Il proprio medico, il chirurgo e il dentista andrebbero sempre informati dell’assunzione di Tacrolimus.

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