Il prolattinoma è un adenoma ipofisario che produce prolattina.
Un’iperprolattinemia cronica induce nella donna alterazioni del ciclo mestruale e infertilità; è frequente la presenza di galattorrea spontanea o provocata. Come conseguenza dell’ipoestrogenismo cronico e di lunga durata, possono essere presenti dispareunia ed osteoporosi.
Nel maschio vengono riscontrati impotenza, riduzione o perdita della libido, riduzione della quantità di liquido seminale e, più raramente, oligospermia; possono essere presenti ginecomastia e galattorrea.
La Diagnosi
La diagnosi di iperprolattinemia e di adenoma prolattina-secernente si basa su esami di laboratorio e radiologici.
Dato che la prolattina è un ormone pulsatile ed influenzabile dallo stress, la diagnosi deve essere effettuata su campionamenti ripetuti a distanza di 15-20 minuti.
Vanno sempre escluse cause di iperPRL iatrogena, frequentemente causata da farmaci.
In presenza di elevati livelli di prolattina (PRL) ed assenza di sintomi correlati, occorre considerare la possibile presenza di macroprolattinemia, che può indurre valori falsamente elevati di PRL.
Dopo aver confermato la presenza di iperPRL sul piano biochimico, è necessario uno studio morfologico della regione ipotalamo-ipofisaria. L’esame di elezione è la risonanza magnetica con gadolinio. La risonanza magnetica trova anche indicazione nel follow-up delle lesioni, in particolare dopo trattamento.
La Terapia
I farmaci agonisti dopaminergici hanno l’obiettivo di ridurre i valori di PRLemia, ridurre il volume della neoplasia (soprattutto nei pazienti con macroadenoma) e ripristinare una normale funzione gonadica.
In casi selezionati o in seconda scelta si può ricorrere a terapia chirurgica o radiante.