Che cos’è l’occhio secco?
L’occhio secco (Dry-Eye Disease) è una malattia multifattoriale dell’occhio, caratterizzata da un’instabilità̀ del film lacrimale.
Quali sono i sintomi dell’occhio secco?
- Annebbiamento visivo
- Arrossamento oculare
- Bruciore oculare
- Difficoltà di apertura delle palpebre, specialmente al risveglio
- Dolore (in alcuni casi)
- Fotofobia (fastidio alla luce)
- Sensazione di corpo estraneo
Quali sono le cause dell’occhio secco?
- Allergie
- Eccessiva esposizione all’aria condizionata o all’aria calda
- Età avanzata
- Menopausa
- Farmaci sistemici (per ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia, sdr. ansioso-depressiva ) e topici (per glaucoma)
- Fumo
- Smog e inquinamento
- Infezioni virali e batteriche (congiuntiviti)
- Interventi chirurgici oculari come la cataratta e la chirurgia refrattiva
- Patologie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, sindrome di Sjögren)
- Patologie ed anomalie palpebrali (blefariti, patologie tiroidee, traumi palpebrali, paresi facciale)
- Utilizzo prolungato di computer, tablet e smartphone
- Utilizzo di lenti a contatto
La diagnosi
Può essere diagnosticato durante una visita oculistica. La valutazione si compone di diverse fasi di anamnesi e test.
Fase 1: Anamnesi
- Attento ed approfondito colloquio con il paziente
- Somministrazione del Questionario OSDI (Ocular Surface Disease Index)©, utile come test di screening e per comprendere lo stadio di progressione dell’occhio secco.
Fase 2: Test ed esami da eseguire in ambulatorio
Si possono usare test:
- Qualitativi: come il Breakup time (BUT), la colorazione della superficie oculare (staining), la meibomiografia, il Test di interferenza, i Test dell’osmolarità lacrimale e del pH
- Quantitativi: tra cui la valutazione dei menischi lacrimali, il Test di Shirmer, il Test di Jones o il Test del filo rosso di fenolo.
L’utilizzo dei vari test serve, in base ai casi, ad avere un quadro clinico più completo. In base ai risultati dello screening iniziale, sarà discrezione dello specialista definire quali test siano necessari per il paziente.
Fase 3: Classificazione
Esistono 2 categorie di occhio secco:
- Da ridotta produzione di film lacrimale, suddiviso in diverse forme:
- Correlate alla Sindrome di Sjogren (patologia autoimmune)
- Non correlate alla Sindrome di Sjogren
- Da eccessiva evaporazione di film lacrimale, causato da diversi fattori:
- Intrinseci, come patologie palpebrali, disfunzione ghiandole di Meibomio con alterazione della componente lipidica (forma più frequente) e scarso ammiccamento
- Estrinseci, come utilizzo di colliri topici, carenza di Vitamina A e utilizzo eccessivo di lenti a contatto
La ridotta produzione lacrimale, l’aumento dell’evaporazione o l’alterazione della componente lipidica riducono la depurazione (clareance) del fluido lacrimale causando un accumulo di agenti tossici e fattori infiammatori sulla superficie dell’occhio, Questo, contribuisce alla formazione della cosiddetta “lacrima tossica”, causa dei disturbi legati alla sindrome dell’occhio secco.
Trattamento
Non è sempre possibile curare alla radice la secchezza oculare, ma è possibile comunque attenuarne i sintomi e aiutare la lubrificazione e la protezione dell’occhio.
Le fasi dell’approccio terapeutico
In base ai sintomi riferiti, all’evidenza clinica e strumentale, il percorso terapeutico comprende:
1. Consigli e buone pratiche
- Attenzione all’igiene delle palpebrale ed impacchi caldo-umidi
- Evitare ambienti troppo secchi e scarsi di umidificazione
- Evitare l’esposizione diretta a sistemi di condizionamento ed aree molto ventilate o polverose
- Evitare l’uso di creme irritanti o altri prodotti fastidiosi, nella zona intorno all’occhio
- Idratarsi, bevendo almeno 1-1,5 litri di acqua fuori dai pasti
- Integrare la dieta con acidi grassi essenziali, vitamina B3, B6, B12
- Ridurre la visione di tv e l’utilizzo di smarthphone, tablet e computer. È utile anche aumentare la frequenza di ammiccamento palpebrale e fare una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti di uso di pc o tablet, focalizzando lo sguardo su un punto lontano
- Evitare di fumare (concausa in quasi il 30% dei casi)
- Sospendere o limitare l’utilizzo di lenti a contatto
- Usare gli occhiali da sole in caso di forti esposizioni a raggi Uva o Uvb
- Utilizzare lubrificanti oculari, secondo le indicazioni mediche
2. Terapia medica (secondo indicazioni
dello specialista):
- Gel senza conservanti e pomate oftalmiche
- Colliri steroidei/antinfiammatori, antibiotici locali e/o sistemici
- Salviette e prodotti detergenti per il bordo palpebrale con tea tree oil, in modo da eliminare il Demodex (acaro delle ciglia)
3. Trattamento Lipi-Flow®, per ripristinare il corretto funzionamento delle ghiandole di Meibomio
Solo in casi selezionati:
- Chiusura dei puntini lacrimali con dispositivi rimovibili, per ridurre il drenaggio lacrimale e trattenere le lacrime sulla superficie oculare il più a lungo possibile
- Farmaci immunosoppressori (come la ciclosporina)
- Nei casi severi, potrebbe essere necessario un eventuale utilizzo di una membrana amniotica o la chiusura palpebrale (tarsorrafia)
- Terapie a base di emoderivati, in particolare autosiero in collirio
- Utilizzo di particolari lenti a contatto che proteggono la superficie oculare dall’effetto abrasivo delle palpebre
F.A.Q – Domande frequenti
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È vero che l’occhio secco è più frequente nelle donne in menopausa?
Sì, è vero. Si è visto che le donne – specialmente tra i 40 ed i 60 anni – soffrono più frequentemente di secchezza oculare. Molto probabilmente la sua maggiore incidenza è dovuta agli squilibri ormonali che avvengono durante la menopausa.
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Cos’è il Questionario OSDI (Ocular Surface Disease Index)©?
È un questionario di screening che comprende 12 domande:
- 6 sulla funzione visiva
- 3 sui sintomi oculari
- 3 sui fattori ambientali predisponenti.
Ad ogni domanda sono associate delle risposte a scelta multipla che indicano la frequenza con cui la condizione si manifesta: sempre, quasi sempre, metà del tempo, alcune volte e mai. Ad ogni risposta, è associato un punteggio che va da un minimo di 0 ad un massimo di 100 e rappresenta rispettivamente il grado di severità della secchezza oculare.
Questo testo è stato redatto dagli specialisti di Humanitas Mater Domini. Nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata. Data di pubblicazione: 03/06/2020