L’artrosi è una patologia a carico della cartilagine che riveste l’articolazione e causata principalmente dal passare del tempo. Si tratta di un disturbo a carattere degenerativo, che dà luogo a un processo infiammatorio e interessa soprattutto le articolazioni che subiscono più carico come il ginocchio e l’anca.
L’artrosi, quando progredisce, diventa particolarmente dolorosa e influenza negativamente la qualità della vita di chi ne soffre. Per questo motivo può essere indicato eseguire un intervento per l’impianto di una protesi che può aiutare, chi soffre di artrosi, a condurre nuovamente una vita normale e, in caso di amanti dello sport, di riprendere la pratica di alcune attività.
Ne parliamo con il dottor Fabio Zerbinati, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini e ortopedico dei centri medici Humanitas Medical Care.
Artrosi: quali sono le cause?
L’artrosi può essere primitiva oppure secondaria.
L’artrosi primitiva, anche conosciuta come artrosi idiopatica, comporta il consumo dell’articolazione a causa del fisiologico invecchiamento. In questo caso le cause possono essere una pratica sportiva continuativa e intensa, il sovrappeso oppure una scarsa qualità ossea.
L’artrosi secondaria, invece, più rara, insorge dopo eventi come fratture, traumi e lussazioni, o ancora per via di malformazioni congenite.
Ogni artrosi progredisce in maniera differente a seconda delle condizioni cliniche della persona. In alcuni casi, può restare stabile per diversi anni, in altri aggravarsi molto velocemente anche nell’arco di 3-4 anni.
Ad aumentare la velocità di progressione della patologia concorrono anche una serie di comportamenti come praticare intensamente la corsa perché tende a sollecitare meccanicamente l’articolazione del ginocchio e dell’anca.
Il trattamento per l’artrosi
Purtroppo non è possibile curare l’artrosi: la cartilagine, infatti, una volta usurata non può tornare com’era in precedenza. Vi sono però alcuni trattamenti che contribuiscono a disinfiammare e diminuire i sintomi dolorosi, come i farmaci antidolorifici e le infiltrazioni di acido ialuronico, utili anche a lubrificare l’articolazione. Queste terapie, pur non ristabilendo l’integrità della cartilagine, possono aiutare a rimandare il momento dell’intervento di protesi.
Il trattamento risolutivo, infatti, è quello protesico. Grazie ai materiali di ultima generazione con cui sono fatte le protesi e ai progressi nella chirurgia che, per l’intervento di protesi di anca e di ginocchio, in Humanitas Mater Domini si esegue con il supporto della nuova tecnologia, si possono assicurare una serie di vantaggi al paziente, come l’estrema personalizzazione dell’intervento, mininvasività, maggior durata dell’impianto di protesi, minor dolore post-operatorio e ancora, più rapido ritorno alla vita quotidiana e sportiva.
Con la protesi all’anca o al ginocchio si può praticare sport?
Quando l’impianto protesico è parziale è possibile riprendere a praticare l’attività sportiva. Non si parla di qualsiasi sport, ma di alcune attività come la bicicletta, il nuoto oppure lo sci. Ci sono altri sport, invece, che rimangono sconsigliati come la corsa, perché aumenta la velocità di usura sia della cartilagine rimasta, sia della protesi.
Chi esegue un intervento di protesi, a prescindere che desideri praticare o meno un’attività sportiva, è necessario che segua un periodo di riabilitazione, che varia in base al singolo caso, e un percorso successivo di mantenimento.
In Humanitas Mater Domini la riabilitazione avviene con il supporto della robotica che affianca il fisioterapista per personalizzare il percorso sul paziente.
In questo modo sarà possibile riprendere al meglio, e senza ripercussioni, la funzionalità dell’articolazione coinvolta.