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Come riconoscere un’intolleranza alimentare?

Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse che si manifestano dopo il consumo di alcuni alimenti. Le più frequenti sono l’intolleranza al lattosio e quella al glutine.

All’origine del disturbo, oltre alla predisposizione familiare, possono esserci anche delle infezioni intestinali, tra cui la disbiosi. Si tratta di una disfunzione causata da un danneggiamento della flora batterica intestinale (microbiota) che causa difficoltà digestive e/o gonfiore addominale. Ma come riconoscere un’intolleranza? Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas Mater Domini e dei centri medici Humanitas Medical Care.

Come diagnosticare un’intolleranza al glutine?

“Tra le intolleranze più comuni si trova la celiachia, che interessa le persone allergiche al glutine, la proteina contenuta all’interno di alcune farine. Per la sua diagnosi lo specialista può richiedere un’analisi del sangue specifica ed una gastroscopia. In questo caso la cura consiste nella rimozione dell’alimento dalla dieta”.

Come si diagnostica, invece, l’intolleranza al lattosio?

L’intolleranza al lattosio è causata dall’assenza della lattasi, un enzima necessario per la digestione del lattosio. Può essere congenita, se la lattasi è essere assente dalla nascita, oppure può trattarsi di un’infiammazione dell’intestino se l’enzima viene a mancare dopo una grave disbiosi intestinale.

Per la diagnosi di un’intolleranza al lattosio lo specialista può ritenere necessaria il breath test. Chiamato anche “test del respiro”, il breath test è un esame diagnostico, non invasivo, che si esegue soffiando all’interno di un tubicino in grado di valutare l’intolleranza.

La cura consiste nel ripristino della flora batterica intestinale: si inizia con una totale o parziale rimozione dell’alimento dalla dieta per poi reintrodurlo gradualmente”.

Quali sono i consigli prima di eseguire il breath test?

“Prima di eseguire l’esame, il consiglio è evitare l’uso di lassativi e antibiotici nei 30 giorni precedenti l’esame e non assumere probiotici, come fermenti lattici oppure yogurt, nei 15 giorni precedenti”.

Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

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