Le aritmie cardiache sono una condizione relativamente comune che interessa sia persone già affette da altre patologie cardiache, sia persone “sane”.
Si tratta di una irregolarità del battito del cuore che può essere innocua o portare a conseguenze più gravi. Le aritmie più frequenti sono le tachicardie, causa di un battito accelerato; le bradicardie, che determinano un battito più lento; le extrasistoli, che comportano un irregolarità del battito che si manifesta attraverso la sensazione di un “battito mancante”.
Alcune aritmie si manifestano in modo del tutto asintomatico o con pochi sintomi. Se presenti, i sintomi dipendono dal tipo di aritmia e possono essere: sensazione di “battito mancante” o irregolare, rallentamento del battito cardiaco, stanchezza, facile affaticabilità, vertigine o svenimento (sincope), anomala accelerazione del cuore e cardiopalmo (palpitazione).
Chi si occupa di aritmie è l’elettrofisiologo che, oltre al processo di diagnosi e inquadramento clinico, è in grado di valutare la terapia di cura più adatta per la specifica tipologia di aritmia. Approfondiamo l’argomento con il dottor Massimo Tritto, Responsabile dell’Unità Operativa complessa di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione del Cardio Center di Humanitas Mater Domini.
Quali sono i trattamenti per le aritmie?
In base alla tipologia di aritmia riscontrata dallo specialista, il trattamento, se necessario, può essere farmacologico oppure non farmacologico. In questo caso, comprendere:
Ablazione transcatetere: come si svolge?
L’ablazione transcatetere è una procedura volta a rendere inattive le strutture responsabili dell’aritmia e, quindi, eliminare il problema. L’ablazione transcatetere si svolge durante un breve ricovero in ospedale. L’intervento si esegue in anestesia locale e si divide in tre fasi: lo “studio elettrofisiologico”, dove lo specialista inserisce delle sonde morbide all’interno del cuore tramite le vene, o le arterie, per provocare un’aritmia attraverso degli impulsi elettrici e poter in questo modo identificare la tipologia.
La seconda fase, invece, è detta di “mappaggio”, cioè si identifica la zona del cuore responsabile dell’aritmia, attraverso i segnali elettrici registrati dalle sonde e, se necessario, con l’aiuto della ricostruzione del muscolo cardiaco in immagini 3D. Infine, l’ultima fase è il trattamento vero e proprio, l’ablazione transcatetere, che prevede l’inattivazione dell’area cardiaca responsabile dell’aritmia tramite la formazione di una cicatrice generata dal passaggio di calore o, in alcuni casi, dal raffreddamento della punta della sonda.
Pace-Maker: a cosa serve?
Il Pace-Maker viene impiantato abitualmente in presenza di bradicardia sintomatica. Consiste in uno strumento elettronico, di piccole dimensioni, formato da un generatore e collegato ad una o più sonde poste nelle cavità cardiache. In caso di rallentamento dei battiti lo strumento emette degli stimoli elettrici che consentono una frequenza cardiaca adeguata.
Durante l’impianto del Pace-Maker le sonde (elettrocateteri) vengono inserite nel cuore tramite una vena che scorre nella zona alta del torace e collegate al generatore posizionato al di sotto della clavicola.
Defibrillatore automatico impiantabile: di cosa si tratta?
Il defibrillatore automatico impiantabile mantiene sotto controllo l’attività elettrica del cuore in tempo reale e interviene in presenza di un’aritmia ventricolare rapida (che può essere causa di arresto cardiaco). Il defibrillatore è composto da un generatore, posizionato nella parte alta del torace, e da una o più sonde inserite attraverso una vena all’interno della cavità cardiaca. I segnali elettrici del cuore vengono trasmessi al generatore, attraverso le sonde, e questo interviene emettendo impulsi elettrici che permettono l’arresto dell’aritmia e ripristinano il corretto ritmo cardiaco.
L’impianto del defibrillatore avviene in anestesia locale ed è simile a quello del Pace-maker. I pazienti con defibrillatore è importante che controllino periodicamente la funzionalità dell’apparecchio. Oggi sono disponibili anche strumenti di raccolta dati, connessi al defibrillatore, che inviano giornalmente le informazioni raccolte al Centro di riferimento.