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Cosa fa il chirurgo generale?

Il chirurgo generale è un medico specializzato nella diagnosi e nella gestione preoperatoria, operatoria e post operatoria di tutte patologie oncologiche, organiche e funzionali che colpiscono gli organi della cavità addominale (come intestino, colon, fegato, stomaco, esofago, pancreas, colecisti, fegato, dotti biliari) la mammella e la tiroide sia come attività programmata elettiva sia  in situazioni di urgenza.

L’attività del chirurgo generale, infatti, si esegue in sala operatoria, in ambulatorio, così come in pronto soccorso.

Ne parla il dottor Marco Platto, specialista in Chirurgia Generale in Humanitas Mater Domini e nei centri medici Humanitas Medical Care.

Quali sono le principali visite eseguite dal chirurgo generale?

Le principali visite sono per la diagnosi delle patologie che interessano per la diagnosi e il trattamento delle ernie inguinali o addominali, per la diagnosi e il trattamento delle patologie a carico del colon-retto e dell’ano (come emorroidi, ragadi, ascessi, fistole ma anche stipsi, prolasso rettale, condilomi ecc); e la mammella (come cisti, displasie, fibroadenomi), in particolar modo il tumore al seno

Come si svolge la visita di chirurgia generale?

La visita inizia con un’anamnesi del paziente, durante la quale lo specialista ascolta gli eventuali sintomi riferiti e raccogliere quante più informazioni sulla storia clinica e sulle sue abitudini (alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e sedentarietà), eventuali patologie a carico e terapie in corso.

Successivamente, viene eseguito un esame clinico, per verificare le condizioni del paziente, con particolare attenzione alla zona di interesse.

Lo specialista confermerà o escluderà la presenza della patologia sospettata, se necessario prescriverà ulteriori accertamenti, e porrà o meno l’indicazione all’intervento.

Quali sono le procedure più utilizzate dal chirurgo generale?

Tra le procedure che il chirurgo generale prescrive più di frequente si elencano:

  • esami endoscopici diagnostico-operativi (gastroscopia, pancolonscopia, rettosigmoidoscopia) che permettono la valutazione interna (endoscopia diagnostica) degli organi esaminati per poterne studiare anatomia, funzionalità e possibili patologie.
  • esami radiologici (radiografie, tac, risonanze magnetiche).

Gli interventi chirurgici possono essere eseguiti, a seconda dei casi, “a cielo aperto” (laparotomia) o in modalità “mini-invasiva” (laparoscopia – chirurgia robotica).

Inoltre, tramite gli esami endoscopici è possibile effettuare piccoli prelievi di tessuti che in seguito saranno sottoposti ad analisi istologiche, nonché piccoli interventi in sedazione profonda, come quelli richiesti dalle endoscopie operative, ovvero le asportazioni di polipi.

Quali sono le ultime novità nella chirurgia mini-invasiva e che ruolo ha il chirurgo generale nella chirurgia robotica?

Le novità nella chirurgia mini invasiva sono l’approccio con incisioni sempre più piccole e la chirurgia robotica. Anche l’intelligenza artificiale sarà di notevole supporto: tutti questi strumenti, infatti, implementeranno le opportunità e miglioreranno i trattamenti. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che tutto ciò rimane uno strumento che implementa le abilità del chirurgo.

Fonti
https://www.materdomini.it/enciclopedia/specialisti/chirurgo-generale/
https://www.materdomini.it/unita-operative/proctologia/
Università degli Studi di Milano

Specialista in Chirurgia Generale

Visite ed esami