La coxartrosi, più comunemente conosciuta come artrosi dell’anca, è una malattia di natura degenerativa più frequente nelle donne. Solitamente il sintomo attraverso cui si manifesta è il dolore nell’area dell’inguine, che si può estendere anche ai glutei, alla coscia e al ginocchio. Il dolore è provocato dal consumo della cartilagine dell’articolazione a causa dell’età, di attività usuranti, ma anche per condizioni congenite.
Come si riconosce l’artrosi dell’anca? Quali sono i trattamenti? Può essere un ostacolo per praticare sport? Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Marco Merlo, ortopedico dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.
Coxartrosi: quali sono i sintomi?
Il principale sintomo dell’artrosi dell’anca è il dolore, che limita la possibilità di eseguire anche i normali gesti quotidiani come infilarsi calze oppure allacciarsi le scarpe.
Altre manifestazioni associate alla coxartrosi, possono essere la limitazione e la riduzione del movimento con tendenza a zoppicare. Per questo motivo, chi pratica sport tende a diminuire l’intensità degli allenamenti proprio per evitare di avvertire dolore.
In realtà, però, alcuni sport possono aiutare a mantenere la mobilità dell’articolazione, tra cui il nuoto e il ciclismo. Gli sport da evitare, invece, sono tutti quelli che comportano una sollecitazione articolare, come il calcio, la pallavolo, lo sci, le arti marziali, il padel oppure il basket.
Coxartrosi: i trattamenti
Nel momento in cui si avvertono i sintomi è opportuno richiedere un consulto ad uno specialista ortopedico. Diversi sono i trattamenti che vengono valutati dallo specialista a seconda della severità della patologia.
Quando la patologia è a uno stadio iniziale, dunque, si seguono trattamenti conservativi, tramite percorsi fisioterapici utili a favorire il rinforzo della muscolatura e la funzionalità dell’articolazione.
Alla fisioterapia si associa abitualmente la terapia farmacologica, finalizzata a contenere i sintomi dolorosi.
Utili anche le infiltrazioni di acido ialuronico e i trattamenti di ultima generazione a base di concentrati piastrinici, cellule staminali e cellule mesenchimali.
In caso, invece, l’artrosi dell’anca sia a uno stadio avanzato, può essere necessario l’impianto chirurgico di protesi. Si tratta di un intervento mininvasivo, che viene effettuato tramite una piccola incisione e senza dover danneggiare tendini e muscoli.
Gli interventi mininvasivi, consentono al paziente di tornare a utilizzare l’articolazione in tempi brevi, camminare il giorno seguente all’intervento e rimanere in Ospedale solo pochi giorni. A seguito dell’intervento di protesi dell’anca è anche possibile tornare a effettuare attività sportiva, in particolar modo bicicletta, corsa leggera, nuoto, tennis e golf.