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Diabete di tipo 1 e 2: sintomi, cause e cura

Il diabete mellito è una malattia la cui prevalenza sta aumentando in tutto il mondo e nel nostro Paese interessa più di 3,5 milioni di persone, ossia il 5,9% della popolazione (Dati ISTAT 2020). I fattori di rischio sono diversi e molti sono caratteristici dei Paesi occidentali, come un’alimentazione poco equilibrata, l’obesità e il progressivo invecchiamento della popolazione.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Nicoletta Bazzoni, endocrinologa e diabetologa di Humanitas Mater Domini. 

Il diabete: i vari tipi

Il diabete è una patologia ad andamento cronico che si sviluppa a seguito dell’aumento dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia). La causa è un difetto di secrezione dell’insulina (l’ormone che viene prodotto dalle cellule del pancreas e che controlla i livelli di zucchero) o un malfunzionamento della sua azione regolatrice. 

Classicamente il diabete mellito (DM) è distinto in diabete mellito di tipo 1 e diabete mellito di tipo 2. La forma piu’ frequente è il DM di tipo 2 che interessa il 90% circa delle persone affette da diabete. Solo il restante 5-10% della popolazione diabetica è affetta da DM di tipo 1.

Queste due tipologie di diabete sono tra loro differenti, sia in termini di insorgenza sia per le possibilità di trattamento e per le conseguenze sulla qualità della vita.

Diabete di tipo 1: le cause

Il diabete di tipo 1 si sviluppa più frequentemente nelle persone molto giovani, in età pediatrica o adolescenziale e in  percentuale minore, invece, nelle persone adulte. Il diabete mellito di tipo 1 è caratterizzato dalla carenza di secrezione di insulina ed è di origine autoimmune. Le cause scatenanti sono ancora oggi oggetto di studio: potrebbe essere causato da una serie di fattori ereditari associati a quelli ambientali (come le infezioni virali). 

Ad oggi non è ancora possibile prevenire questo tipo di diabete.

Diabete di tipo 2: fattori di rischio e prevenzione

Il diabete di tipo 2 è una patologia metabolica che, di solito, si manifesta dopo i 30-40 anni ed ha carattere multifattoriale (cioè causato da diversi i fattori). La principale causa, però, è l’insulino-resistenza, cioè un malfunzionamento dell’azione dell’insulina che comporta un aumento della produzione epatica di glucosio e una diminuzione dell’utilizzo di glucosio da parte dei muscoli.

I fattori di rischio sono la familiarità, l’alimentazione particolarmente ricca di zuccheri e grassi, il sovrappeso e la sedentarietà. 

L’insorgenza di questo tipo di diabete è graduale e spesso asintomatica: la patologia, quindi, può essere scoperta anche dopo anni, quando si sono già sviluppate delle complicanze.

La prevenzione del diabete di tipo 2 passa anche attraverso uno stile di vita sano ed equilibrato che include una regolare attività fisica e una dieta ipocalorica e di grassi. 

I sintomi del diabete

Il diabete mellito di tipo 2 può rimanere asintomatico anche per un lungo periodo di tempo mentre il diabete mellito di tipo 1 esordisce classicamente con perdita di peso, poliuria (aumento della quantità di urina) e polidipsia (aumento della sete), polifagia (aumento della fame), astenia fino ai quadri conclamati ormai rari di alito acetonemico (ossia dal caratteristico odore di frutta troppo matura), nausea, vomito. 

Le complicanze del diabete, se non trattato adeguatamente, comprendono patologie come: nefropatia, retinopatia, neuropatia, patologie cardiovascolari (tra cui ictus, malattia coronarica e arteriopatia degli arti inferiori).

Nel sospetto di diabete mellito la diagnosi viene confermata attraverso il dosaggio di glicemia e emoglobina glicata.

Diabete di tipo 1, linsulina per la cura

Il trattamento del diabete di tipo 1 prevede la somministrazione di insulina tramite iniezioni sottocutanee multiple o infusione continua  (con i cosiddetti microinfusori). Si tratta di una terapia continuativa che dura per tutta la vita.

I pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 devono essere seguiti presso centri multidisciplinari e specializzati, in grado di intervenire sia sulla patologia, sia sulle sue conseguenze.

Diabete di tipo 2, i nuovi farmaci

La terapia del diabete mellito di tipo 2 negli ultimi anni si è arricchita di nuovi farmaci di grande efficacia, sicurezza e con comprovati benefici sul rischio cardiovascolare e sulla progressione del danno renale. Questi nuovi farmaci si dividono in 2 classi:

  • Gli analoghi del GLP-1 (Glucagon-like peptide-1), ormone prodotto all’interno dell’intestino dopo i pasti e che aiuta la secrezione di insulina.
  • Le gliflozine o inibitori del cotrasportatore di sodio glucosio 2 (SGLT2), che migliorano i profili glicemici attraverso l’eliminazione del glucosio in eccesso  per via renale.

In ogni caso, per curare il diabete di tipo 2 non esiste un’unica opzione terapeutica, il trattamento è personalizzato dallo specialista in base al caso clinico e alle specifiche necessità del paziente.