Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), nell’anno scolastico 2016-2017, i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono oltre 250.000, il 2,9% degli alunni italiani.
Ma quante persone sanno cosa sono i DSA e come riconoscerli?
Ne parliamo con la dottoressa Lucia Spinazzola, Ambulatorio dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento di Humanitas Mater Domini.
1. I DSA non sono patologie
VERO. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non sono malattie ma, come indica il nome, disturbi di origine neurobiologica che riguardano la capacità del bambino di leggere e scrivere in maniera accurata, veloce e di eseguire correttamente calcoli matematici. Ad essi, si possono aggiungere anche difficoltà nella comprensione di testi scritti, deficit dell’attenzione e della memoria di lavoro.
2. La difficoltà di lettura è l’unico campanello d’allarme dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento
FALSO. Quando un bambino soffre di DSA, può manifestare:
• Difficoltà nell’imparare a leggere e scrivere;
• Inversione e sostituzione di alcune lettere (m/n; v/f; b/d, a/e) durante la lettura e la scrittura;
• Fatica a produrre brevi testi scritti;
• Difficoltà nell’apprendere le tabelline, nell’eseguire calcoli orali e scritti, nel risolvere i problemi, con presenza di molti errori e un eccessivo rallentamento;
• Fatica nello studio, con tempi di apprendimento molto lunghi e ridotta capacità di memorizzazione;
• Difficoltà grafiche e motorie nella scrittura, caratterizzate da segni poco riconoscibili, cattiva postura della mano e/o del resto del corpo, tempi di esecuzione prolungati;
• Difficoltà nell’esprimere verbalmente e per iscritto quello che si pensa. Le produzioni orali e scritte sono sempre molto brevi.
3. I bambini con difficoltà scolastiche sono tutti dislessici
FALSO. I DSA si dividono in:
• Dislessia, il disturbo più conosciuto. La lettura di un bambino dislessico è più lenta e/o meno corretta rispetto ai bambini della stessa età o classe frequentata.
• Disortografia, un disturbo specifico della scrittura di natura linguistica, caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di errori di ortografia.
• Disgrafia, un disturbo specifico della scrittura, di natura grafo-motoria. Il bambino disgrafico presenta una scrittura molto lenta e poco leggibile.
• Discalculia, un disturbo peculiare delle abilità di apprendimento relativo al sistema dei numeri e al calcolo.
Una caratteristica rilevante nei DSA è la comorbilità, ossia che dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia possono comparire insieme, oltre che isolatamente. Talvolta si possono associare a questi anche disturbi specifici del linguaggio e dell’attenzione.
4. Prima della fine della seconda elementare non è possibile avere una diagnosi certa di DSA
VERO. I disturbi si manifestano solitamente all’inizio della scuola primaria. Non è però possibile fare una diagnosi certa di dislessia, disortografia, disgrafia prima della fine della seconda classe primaria e di discalculia non prima della fine della terza classe primaria. Prima di questi periodi, è però possibile fare una relazione clinica che dichiari l’eventuale sospetto di DSA o la presenza di altri disturbi e/o difficoltà associati alle difficoltà nell’apprendimento. Questo permette di attivare tempestivamente gli interventi idonei per rispondere alle difficoltà del bambino.
5. Per la Valutazione Diagnostica mi devo rivolgere ad un’équipe di esperti
VERO. La Valutazione Diagnostica indicata per un sospetto DSA è una stima multidimensionale che viene effettuata da un’équipe di specialisti esperti. Il percorso valutativo include: una visita specialistica del medico neuropsichiatra infantile, una completa valutazione neuropsicologica ed una valutazione logopedica. Alla conclusione della valutazione viene rilasciata la Certificazione Diagnostica.