Caldo torrido e afa: il primo istinto è quello di buttarsi in doccia, sotto un bel getto di acqua fredda. Per molti, però, esporsi repentinamente a temperature così basse è molto difficile, tanto da prediligere anche in estate docce calde. Passare da un getto caldo a freddo, però, potrebbe essere più facile, con diversi vantaggi sia per l’ambiente sia per la salute della nostra circolazione. Di questo tema ne abbiamo parlato con la dottoressa Jolanda Gerbi, chirurgo vascolare di Humanitas Mater Domini.
Doccia caldo-fredda: un aiuto per la circolazione
“Le docce caldo-freddo favoriscono la vascolarizzazione e possono avere effetti benefici sulla salute – spiega la specialista. La variazione di temperatura, infatti, provoca la dilatazione e il restringimento dei vasi sanguigni: questo permetterebbe così di allenare la muscolatura dei vasi e stimolare la circolazione. In pratica, passare da una doccia calda a fredda è come un allenamento passivo del sistema cardiocircolatorio”.
Quali le temperature?
“Il consiglio è iniziare sempre con l’acqua calda e concludere con quella fredda. Considerando le alte temperature estive, potremmo entrare in doccia con un getto di acqua tiepida. Una volta scaldato il corpo, infatti, la sensazione di freddo risulta meno sgradevole. Come regola generale, possiamo passare dalle temperature esterne a 12-20 gradi”, approfondisce la dottoressa Gerbi.
Come abituarsi alla doccia fredda?
L’optimo, per la salute dell’ambiente, sarebbe fare la doccia solo a basse temperature: il riscaldamento, che sia dell’acqua o della propria abitazione, ha un alto valore inquinante visto le quantità di gas utilizzate per far funzionare le caldaie. Basti pensare poi che, nel 2018, le case italiane ad essere riscaldate a gas metano erano 17,5 milioni.*
“Bisogna trovare il modo di vincere lo scoglio del freddo. Per abituarsi, si può applicare l’acqua fredda gradualmente, una parte del corpo alla volta. Si inizia con la parte esterna del piede destro, il punto più lontano dal cuore, si risale lungo la parte esterna della gamba fino ai fianchi e poi si torna al piede passando per la parte interna della coscia. Poi si ripete alla gamba sinistra. Anche per le braccia si inizia con il dorso della mano destra, si risale fino alla spalla, poi l’ascella e infine si scende fino al palmo della mano, passando per l’interno del braccio. Dopo il braccio sinistro, si può passare al petto, all’addome, alla schiena e al viso”, conclude la specialista.
Acqua sotto la doccia: attenti a non sprecarla
Lasciare aperto il rubinetto per un minuto porta a uno spreco di 6-10 litri: lo afferma il vademecum per l’ambiente e la salute scritto da Humanitas University in collaborazione con il Politecnico di Milano. Cosa possiamo fare per non sprecare l’acqua sotto la doccia?
- Preferire la doccia invece che il bagno
- Ridurre il getto d’acqua e il tempo trascorso in doccia
- Evitare di lasciar scorrere l’acqua inutilmente, chiudendo il rubinetto quando ci si insapona
- Verificare che i rubinetti non gocciolino e, nel caso, riparare tempestivamente ogni guasto alle tubature
*Studio Elemens per Legambiente e Kyoto Club
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Un’attenzione diventata sempre più necessaria alla luce della nuova e urgente situazione, legata anche ai più recenti accadimenti di politica internazionale che ci impone di affrontare la nuova sfida energetica, strettamente legata a quella ambientale.