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Emicrania: l’identikit dell’attacco emicranico

L’emicrania è una patologia abbastanza diffusa, si presenta con un dolore molto acuto, può avere episodi e durata variabili e spesso alcuni sintomi ne precedono la comparsa. Come si presenta l’attacco? 

L’identikit dell’attacco emicranico

L’attacco di emicrania si presenta principalmente con la cefalea, ovvero il dolore che interessa la testa, ma può essere preceduta anche da differenti fasi. Può capitare, infatti, che i primi sintomi compaiano diverse ore prima, specialmente quando si avverte una generale sensazione di stanchezza, uno stato depressivo, sbalzi di umore, sonnolenza e una predilezione per gli alimenti dolci. Il dolore che si avverte aumenta in maniera graduale: dalle tipiche pulsazioni, si arriva a intensità più acute. La durata dell’attacco può durare dalle 4 alle 72 ore e normalmente si presenta nella zona della tempia e dell’occhio, per poi diffondersi anche in altre aree. 

Questo disturbo, in alcuni casi, interessa anche la regione della nuca o della cervicale e per questo motivo, molto spesso, si arriva ad interpretare erroneamente il dolore, attribuendone la causa ai dolori cervicali che, in realtà, non hanno alcuna relazione con gli attacchi emicranici. 

Quali sono i sintomi più comuni dell’emicrania?

Il dolore alla testa è molto spesso accompagnato da sensazioni di nausea e, più raramente, da episodi di vomito. Può capitare, inoltre, di essere maggiormente suscettibili alle luci, ai suoni e agli odori, tanto che il soggetto interessato tende a prediligere ambienti bui e privi di rumori. 

In alcune persone, la cefalea è anticipata dall’aura, ovvero da disturbi a livello motorio, sensoriale, neurologico e può avere una durata che varia dai 5 ai 60 minuti.

“Gran parte di questi sintomi sono reversibili e transitori, specialmente nei casi in cui si percepisce una distorsione delle luci e una parziale scomparsa del campo visivo. Più rari sono i casi in cui si registrano sensazioni di intorpidimento nella zona del viso o in alcune arti del corpo, con conseguenti difficoltà a pronunciare le parole”- spiega il professor Maurizio Versino, neurologo di Humanitas Mater Domini e del Centro Medico Humanitas Medical Care di Varese, che prosegue -“Generalmente, il mal di testa è seguito da uno stato di malessere generale e può durare anche due giorni. In questo arco di tempo si possono alternare fasi di insofferenza e indebolimento, con ripetuti sbalzi di umore”. 

Quali sono i fattori che scatenano l’emicrania?

Studi scientifici hanno fatto luce su quelli che sono le principali cause degli attacchi emicranici. Primi fra tutti gli sbalzi ormonali, seguiti poi da fattori climatici e ambientali, da un’alimentazione esigua e da stati di forte stress emotivo o fisico. Anche la spossatezza, i disturbi del sonno e, più generalmente, degli episodi che hanno alterato la normale routine quotidiana possono incidere sull’emicrania.

“Trattandosi, dunque, di una patologia molto seria e complicata, necessita di un’attenta valutazione di uno specialista per una corretta diagnosi. Solo così si potrà seguire una terapia mirata e personalizzata. La tempestività, dunque, è un fattore fondamentale per evitare di arrivare a una situazione cronica che potrebbe portare ad abusare dei farmaci per alleviare il dolore nella sua fase più acuta. Il consiglio, dunque, è affidarsi principalmente al proprio medico curante che potrà esaminare attentamente ogni caso specifico e valutare se sia necessario un approfondimento e, eventualmente, di indirizzare il paziente presso dei centri specializzati”, conclude lo specialista.