Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della corretta informazione, della prevenzione primaria e della diagnosi precoce del tumore alla prostata che, in Italia, conta ogni anno circa 37.000 nuove diagnosi, il 19% di tutti i tumori maschili1. È questo l’obiettivo
dell’H-Open Weekend Tumore alla prostata organizzato da Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, a cui aderiscono gli ospedali e i centri medici Humanitas in Lombardia, Piemonte e Sicilia con un ricco calendario di iniziative gratuite.
Dal 14 al 21 marzo, nella settimana della Festa del Papà, gli specialisti Humanitas saranno a disposizione di tutti gli uomini con consulti e visite urologiche gratuite. Un’occasione per conoscere come diagnosticare e trattare precocemente il tumore della prostata e affrontare dubbi e paure con la guida degli esperti.
Tra le iniziative in programma, venerdì 18 marzo dalle 19.30 alle 20.30, l’evento online gratuito sul canale YouTube @HumanitasMaterDominiCastellanza con il dottor Gianluigi Taverna, responsabile Urologia dell’ospedale, per sfatare i falsi miti sul tumore alla prostata, analizzando i diversi aspetti della patologia.
L’evento è gratuito, previa iscrizione.
Iscriviti all’eventoNei centri medici Humanitas Medical Care, si fa prevenzione a 360° con visite endocrinologiche, andrologiche, podologiche, cardiologiche con elettrocardiogramma e psicologiche per l’insonnia.
Il dettaglio di tutti gli eventi è consultabile sul sito https://blueone.fondazionehumanitasricerca.it.
“Blu One”, la Ricerca Scientifica al fianco degli uomini
Le iniziative sono parte di Blue One di Fondazione Humanitas per la Ricerca, il progetto dedicato alla salute e alla prevenzione nel mondo maschile. Blue One rappresenta l’impegno di decine di medici e ricercatori che ogni giorno, in Humanitas, lavorano per diagnosticare in modo veloce e semplice le patologie di genere più frequenti e per individuare cure efficaci.
Stereotipi e tabù: il 65% degli uomini rimanda ancora le visite
Ancora oggi molti uomini sono riluttanti nel sottoporsi alle visite e agli esami di prevenzione. È quanto emerso dalla survey dell’istituto americano Cleveland Clinic, condotta nel 2019 su oltre 1.100 pazienti.
L’indagine, infatti, ha evidenziato cheil 65% dei rispondenti rimanda levisite “il più a lungo possibile” e oltre un quarto dichiara di “non dire proprio tutto” allo specialista. Di questi ultimi, il 38% degli uomini si giustifica dicendo che il problema “si sarebbe comunque risolto da solo”, mentre il 37% non si sente pronto ad affrontare un’eventuale diagnosi, pur sapendo che qualcosa non va.
Rispetto alle donne, gli uomini appaiono quindi meno aperti alla prevenzione. Spesso, alla base ci sono timori di natura psicologica o legati a stereotipi trasmessi sin dalla tenera età: al 41% degli uomini intervistati è stato detto che “un uomo non dovrebbe lamentarsi dei propri problemi di salute”. Un atteggiamento che, in molti casi, impedisce di arrivare a diagnosi precoci.