Con HPV, o Papilloma virus umano, si fa riferimento a una famiglia di virus composta da circa 200 genotipi virali. I Papilloma virus aggrediscono l’organismo in diverse aree provocando l’insorgenza di vari disturbi sia lievi (per esempio, la comparsa di verruche a volto, mani e piedi) sia severi, come il tumore della cervice uterina e del cavo orale.
I Papilloma virus (HPV), la cui infezione si sviluppa a carico degli organi genitali femminili e maschili, si suddividono in due gruppi: a basso rischio oncogeno ed a alto rischio oncogeno. I primi causano lesioni genitali che regrediscono spontaneamente e non evolvono in lesioni maligne, mentre i secondi provocano lesioni che, se non trattate, possono evolvere in forme tumorali.
Nella donna, i tumori provocati dall’HPV possono interessare vagina, vulva e collo dell’utero, mentre nell’uomo il pene e l’ano.
Ne parliamo con la dottoressa Serena Del Zoppo, ginecologa in Humanitas Mater Domini e nei centri medici Humanitas Medical Care.
Come si trasmette l’infezione da HPV?
La modalità più comune di trasmissione di questo virus è il rapporto sessuale. L’infezione da HPV, infatti, è una delle patologie sessualmente trasmesse più comuni.
L’utilizzo del preservativo può ridurre il rischio di contagio, ma non azzerarlo.
La presenza di tagli, abrasioni, lacerazioni di pelle e mucose può favorire l’infezione.
Anche nel caso di trasmissione dell’infezione al cavo orale o alle vie respiratorie, questa avviene soprattutto per via sessuale, in presenza di rapporti orali con contatto tra bocca e genitali.
Vi sono rari casi in cui l’infezione risulta trasmessa in luoghi pubblici, per esempio piscine, docce o caserme, tramite scambio di asciugamani con persone infette o contatto con superfici contaminate.
In particolare, i fattori che aumentano il rischio di contrarre l’infezione sono:
- compresenza di altre infezioni sessualmente trasmesse
- fumo di sigaretta
- obesità
- sistema immunitario indebolito
Quali sono i sintomi?
Il Papilloma virus è, per la maggior parte dei casi, asintomatica. Se l’infezione è a basso rischio può causare verruche a viso, mani e piedi e i condilomi (verruche ai genitali), che possono essere localizzati a livello dei genitali esterni, all’interno della vagina, in regione anale e sul perineo. I condilomi possono avere l’aspetto di escrescenze di piccole dimensioni, in rilievo o piatte, a volte “a grappolo” e possono essere sia asintomatici sia comportare prurito e fastidio.
L’infezione da HPV ad alto rischio, invece, provoca delle alterazioni a livello delle cellule e dei tessuti che risultano asintomatiche e che, quindi, possono essere rilevate solo attraverso esami specifici come il Pap test, la colposcopia, la vulvoscopia e la scopia del cavo orale.
Papilloma virus: visite ed esami
Quando sono presenti sintomi come i condilomi e le verruche, nella donna la diagnosi può avvenire durante la visita dermatologica o ginecologica.
Per confermare o individuare la presenza dell’infezione, si eseguono alcuni esami come:
- HPV DNA test o genotipizzazione virale: esami utili a cercare il DNA virale;
- Pap test: individua precocemente eventuali lesioni preneoplastiche e neoplastiche;
- Colposcopia e biopsia: esami di secondo livello che approfondiscono i risultati ottenuti dal Pap test.
Il trattamento per l’HPV
I condilomi genitali e le verruche possono regredire spontaneamente. Quando questo non avviene, il trattamento può essere locale, con prodotti topici oppure attraverso asportazione chirurgica o crioteraopia. Anche le lesioni del collo dell’utero di basso grado tendono a risolversi spontaneamente grazie alla risposta del sistema immunitario.
In caso di lesioni di alto grado, è necessario intervenire tramite asportazione parziale del collo dell’utero, che consente alla donna di poter condurre una gravidanza, impedendo al contempo un’evoluzione della lesione in tumor.
Il vaccino e gli immunostimolanti (per bocca o locali) possono essere d’aiuto nel facilitare l’eliminazione del virus di basso grado.
La prevenzione a partire dal vaccino
Il profilattico è uno strumento che riduce la possibilità di contagio da HPV, ma non elimina completamente il rischio che questo avvenga. Il profilattico, infatti, non può coprire la totalità delle aree di contatto durante un rapporto e, quindi, poiché è proprio il contatto tra cute e mucose a consentire la trasmissione del virus, non può venire considerato un mezzo per la prevenzione dell’infezione da Papilloma virus.
La vaccinazione è un importante strumento di prevenzione, che può garantire una maggior copertura dall’infezione. Una volta contratta, infatti, solo la diagnosi precoce, con la valutazione specialistica ginecologica e i test di screening, consente di trattare con tempestività le malattie tumorali e non.
Grazie al vaccino è possibile prevenire l’infezione virale di una larga parte dei sierotipi del virus più aggressivi dal punto di vista oncologico.
In Italia la vaccinazione anti-HPV è offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di 6 mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre. Il ciclo vaccinale deve essere completato entro un anno.
Il vaccino contro l’HPV non risolve infezioni già in corso, ma è fondamentale eseguirlo. Infatti, a seguito del contatto con questo virus, l’organismo non sviluppa un’immunità naturale importante ed è possibile infettarsi nuovamente. Per questo motivo il vaccino può essere richiesto a qualsiasi età
Fonti:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/Prevenzione-e-benessere/papilloma-virus-hpv/papilloma-virus-hpv
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioCampagneVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=167#:~:text=In%20Italia%20la%20vaccinazione%20anti,le%20dosi%20previste%20sono%20tre.