Nasce Verde Humanitas, una rubrica di informazioni e consigli per costruire un futuro sano, sostenibile e attento alle risorse energetiche.
Un’attenzione diventata sempre più necessaria alla luce della nuova e urgente situazione, legata anche ai più recenti accadimenti di politica internazionale che ci impone di affrontare la nuova sfida energetica, strettamente legata a quella ambientale.
“Indoor Generation”, una definizione molto attuale in questo periodo storico. Indica la generazione dei giorni d’oggi che, per abitudini quotidiane e stili di vita, trascorre moltissime ore, forse troppe, in ambienti chiusi, come uffici, case, palestre e luoghi di ritrovo. Tra gli effetti negativi per la salute, anche quelli causati dalla luce artificiale per la psiche.
Abbiamo affrontato l’argomento con la dottoressa Alessandra Massironi, psicologa di Humanitas Mater Domini.
Luce artificiale: come incide sulla nostra salute mentale?
“A fronte della permanenza prolungata all’esposizione di fonti di illuminazione artificiale, si accentuano molti problemi legati al benessere fisico e mentale. Passare le ore diurne e quelle post lavoro solo ed esclusivamente alla luce artificiale o davanti agli schermi può causare, oltre che disturbi agli occhi, anche carenze vitaminiche e disturbi del tono dell’umore ed irritabilità”, spiega la dottoressa Massironi.
La luce artificiale, però, è nemica non solo della salute, ma anche delle nostre tasche. Nei primi mesi del 2022, infatti, il caro energia non ha dato tregua agli italiani e la bolletta per una famiglia tipo è aumentata del 131% rispetto allo stesso periodo del 2021*. (*Dati Arera)
Quali sono gli effetti positivi della luce solare?
“Consiglio ai miei pazienti di prediligere la luce naturale quando possono, perché oltre a un’azione benefica su diversi aspetti della loro salute, i benefici si riflettono anche sulla qualità del sonno, che importante per il nostro benessere mentale”, precisa la dottoressa.
La luce solare, infatti, viene percepita direttamente dai recettori della retina che, attraverso il nervo ottico, inviano messaggi alla ghiandola pineale, responsabili della produzione di melatonina, l’ormone che favorisce la qualità del riposo.
Inoltre, la luce naturale favorisce anche un buon funzionamento sul piano psichico e cognitivo delle persone, stimolando il rilascio della serotonina, il neurotrasmettitore implicato nel tono dell’umore e nella concentrazione.
Luce naturale: come portarla nella nostra quotidianità?
Con l’arrivo della bella stagione, il consiglio è cercare di svolgere attività all’aria aperta ritagliandosi appuntamenti quotidiani, ma sempre prestando attenzione alla protezione dai raggi UV.
“Se risulta inevitabile vivere quotidianamente in un ambiente chiuso, cerchiamo di ritagliarci piccoli momenti per beneficiare della luce solare. Ad esempio, al mattino, appena svegli, invece di accendere la luce, alziamo la tapparella e facciamo entrare in casa i raggi solari. Se siamo in smart working, scegliamo una postazione di lavoro vicina ad una finestra. Oppure, durante la pausa pranzo, ritagliamoci 15 minuti per goderci una passeggiata all’aria aperta o uscire sul balcone”, conclude la specialista.
5 consigli per ridurre il consumo di energia elettrica e l’impiego della luce artificiale
- Non dimenticare la luce accesa in casa
- Utilizzare lampadine a risparmio energetico, come quelle a LED
- Utilizzare dispositivi per regolare l’uso della luce (timer, sensori di movimento, regolatori di intensità)
- Prediligere la luce naturale
- Evitare tendaggi troppo pesanti che non permettono di far filtrare i raggi solari
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