Il laparocele è un’ernia che si forma dopo un intervento chirurgico, visibile nella zona della cicatrice, sede dell’incisione cutanea. Tale difetto di parete può manifestarsi anche dopo diverso tempo dall’operazione, a distanza di mesi o addirittura di anni.
Quali sono i sintomi che lo accompagnano? Come si cura il laparocele? Approfondiamo l’argomento con il dottor Marco Rovagnati, chirurgo generale presso Humanitas Mater Domini di Castellanza e Humanitas Medical Care di Arese e di Monza, e specialista in chirurgia mininvasiva di parete.
Che cos’è il laparocele?
Il laparocele è la fuoriuscita dei visceri attraverso un orifizio della parete addominale. Simile ad un’ernia ma con la differenza che la porta erniaria si forma per il cedimento del tessuto cicatriziale della sutura di una precedente incisione chirurgica.
Le cause del laparocele possono essere individuate da una parte, in fattori che alterano una corretta cicatrizzazione e dall’altra, in fattori meccanici che provocano il cedimento della cicatrice.
Alterazione del processo cicatriziale:
- Infezioni della ferita. I tessuti che si stanno riformando vengono indeboliti dall’aggressione dei batteri e, di conseguenza, il processo di cicatrizzazione non si svolge correttamente
- Diabete. Malattia che altera una normale vascolarizzazione dei tessuti
- Difetti di tecnica chirurgica
- Tabagismo. Come nel diabete provoca alterazioni della vascolarizzazione dei tessuti
- Età avanzata
- Ipotonia del tessuto muscolare e collagenopatie; aumento di incidenza di laparoceli nelle pluripare o nei pazienti affetti da malattie del collagene
Fattori meccanici (tutto ciò che può aumentare la pressione intraddominale):
- Obesità
- BPCO
- Stipsi
- Traumi esterni
- Colpi di tosse ripetuti o starnuti
I sintomi del laparocele
Come già detto, il laparocele si presenta come una tumefazione e come tale, occupando uno spazio non fisiologico, spesso genera fastidio, pesantezza e sensazione di ingombro; altre volte non presenta alcun sintomo e dunque, essere solamente visibile come una tumefazione di consistenza molle, spesso riducibile in posizione supina. I sintomi possono manifestarsi con maggior probabilità quando si trascorre molto tempo in piedi, oppure durante un’attività fisica o in caso di sforzi addominali intensi, come semplicemente colpi di tosse o starnuti. Come tutte le ernie che si complicano, anche il laparocele diventa fortemente sintomatico: dolore improvviso, accompagnato da un rapido aumento di dimensioni dell’ernia che cambia di consistenza diventando dura. Spesso nella complicanza si associano i seguenti sintomi:
- arrossamento della cute
- cute calda
- diarrea
- difficoltà respiratoria
- dolore all’addome
- inappetenza
- stanchezza
- distensione addominale
- vomito
Se non trattato, il laparocele diventa sempre più grande provocando sia alterazioni della cute sovrastante, perché si assottiglia, diventando ischemica o più soggetta ad infezioni, sia problemi nel respiro, poiché si altera la meccanica respiratoria e i valori pressori toraco-addominali non si mantengono nei parametri normali.
Un’altra complicanza è legata al contenuto dell’ernia che può strozzarsi e generare sofferenza viscerale per arrivare anche all’infarto intestinale.
In casi in cui le complicanze diventano particolarmente severe può essere necessario intervenire d’urgenza mediante la chirurgia. Bisogna tener ben presente che l’intervento urgente è mirato a risolvere l’evento acuto, cioè la complicanza, senza però poter risolvere in modo definitivo il laparocele, che spesso poi si ripresenta. Quindi bisognerebbe affrontare il laparocele con un intervento eseguito in elezione.
Laparocele: come si cura?
Innanzitutto, è fondamentale l’esecuzione di una TAC dell’addome per lo studio preciso del difetto di parete e per poter definire al meglio quale sia la miglior tecnica chirurgica per il suo trattamento.
L’intervento chirurgico per correggere un laparocele è eseguito sempre in anestesia generale.
Le tecniche possono essere tradizionali, quindi con un lungo taglio che ricalca la cicatrice dell’intervento precedente, oppure può essere eseguito per via laparoscopica tramite delle centimetriche incisioni attraverso le quali il chirurgo inserisce la telecamera e gli strumenti necessari per l’intervento.
La scelta della tecnica è a discrezione del chirurgo e sarà “tailored”, cioè personalizzata in base alle caratteristiche del paziente da operare. L’esperienza del chirurgo, specializzato in chirurgia di parete, potrà offrire soluzioni sempre più personalizzate.
Prevenire il laparocele
Partendo dal fatto che dopo un intervento chirurgico, la probabilità che si formi nella propria vita un laparocele, varia dal 20 all’80%, si può provare a prevenire il laparocele attenendosi alle indicazioni degli specialisti sulla gestione del periodo post-intervento della chirurgia addominale.
In presenza di ferite di dimensioni importanti, occorre riposare adeguatamente e limitare gli sforzi nelle settimane-mesi successivi all’operazione, favorendo però un’adeguata deambulazione. In alcuni casi, lo specialista indica la necessità di eseguire una fase di riabilitazione durante la quale eseguire regolarmente esercizi di rinforzo della parete addominale ed esercizi respiratori specifici, con il supporto di fisiatra e fisioterapista.
Dopo un intervento chirurgico addominale è sempre bene tenere sotto controllo il proprio peso (obesità e sovrappeso sono infatti considerati fattori di rischio), perseguire una correzione accurata di un eventuale diabete, seguire una dieta equilibrata, praticare regolarmente attività fisica e smettere di fumare.