COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
0331 476111

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

ANNULLARE UNA PRENOTAZIONE
0331 476210

Lasciare un messaggio in segreteria telefonica sempre attiva.

Prenotazione
0331 476210

In convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, privato e assicurato.

Centro odontoiatrico
0331 476336

Lesione dei tendini della cuffia dei rotatori: cause e trattamento

La lesione dei tendini della cuffia dei rotatori consiste nella rottura, parziale o totale, di uno o più tendini. Con “cuffia dei rotatori” si intende l’insieme dei tendini e di muscoli che rendono possibile il movimento della spalla nello spazio e che stabilizzano l’articolazione tra l’osso dell’omero e quello della scapola.

Si tratta di un disturbo che interessa in particolar modo le persone che compiono attività con movimenti della mano sopra la testa e persone più anziane . Ma quali sono le cause della lesione? E quali le conseguenze?

Ne parliamo con il dottor Antonio Giardella, capo sezione di Ortopedia e Traumatologia dello sport di Humanitas Mater Domini.

Perché i tendini della cuffia dei rotatori si lesionano?

I tendini della cuffia dei rotatori possono lesionarsi sia a seguito di traumi, per esempio a causa di movimenti bruschi e improvvisi, o micro traumi ripetuti, cioè movimenti ripetitivi della mano sopra la testa, sia a causa di fenomeni degenerativi che portano ad un progressivo assottigliamento dei tendini. 

Nei casi di lesioni di tipo traumatico è possibile riscontrare queste condizioni in soggetti che praticano attività sportive di contatto (es. rugby, calcio, sci e motocross) oppure in soggetti che compiono attività sportive con movimenti ripetitivi della mano sopra la testa (es. tennis, golf, basket). Altri fattori di rischio possono essere legati anche ad attività professionali che prevedono lavori di carico e scarico particolarmente usuranti (es. elettricisti, parrucchieri, magazzinieri).

Altri fattori come malattie metaboliche, età avanzata, fumo, possono incidere su una alterazione della vascolarizzazione dei tendini, comportando quindi una maggiore debolezza e fragilità di queste strutture con il rischio quindi di rottura. 

Quali sono i principali sintomi della lesione dei tendini della cuffia dei rotatori?

Il principale sintomo è il dolore che dalla spalla tende a irradiarsi al braccio, in particolar modo in alcuni tipi di movimento ma soprattutto la notte, disturbando il buon riposo del soggetto. Dunque, anche i movimenti più semplici, come alzare il braccio sopra la testa o appoggiarsi ai braccioli di una sedia, possono causare l’aumento della sintomatologia dolorosa con una progressiva limitazione dei movimenti ed in particolar modo dei movimenti di rotazione e di flessione della spalla.

Come si cura la lesione dei tendini della cuffia dei rotatori: terapia conservativa e chirurgia

Nei casi di lesioni parziali in soggetti anche giovani o di lesioni anche più grandi in cui non è presente una sintomatologia dolorosa costante né tanto meno una diminuzione funzionale rilevante, la terapia da prediligere è di carattere conservativo, prevedendo un percorso fisiokinesiterapico specifico ed una terapia antifiammatoria adeguata.

Nei casi non responsivi al trattamento conservativo o nei casi di ampie lesioni post-traumatiche l’indicazione principale è di carattere chirurgico attraverso tecniche artroscopie. Si tratta di un intervento in day surgery e in anestesia loco regionale, nella maggior parte dei casi. La tecnica artroscopica, inoltre, prevede l’esecuzione di tre piccoli fori attraverso cui si inserisce da una parte la microcamera e dall’altra gli strumenti necessari alla riparazione delle lesioni in tempo reale. 

Dopo l’operazione segue un percorso di carattere riabilitativo che prevede un’immobilizzazione della spalla per 4 settimane circa a cui segue un percorso fisiokinesiterapico di circa 2-3 mesi, per riacquistare la completa mobilità dell’articolazione e recuperare la funzionalità della spalla stessa. È consigliato continuare poi con esercizi di tonificazione graduale per altri 2 mesi (circa), affinché si recuperi anche il tono trofismo muscolare. 

Ortopedia E Traumatologia