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Maculopatia: sintomi e cura

Con maculopatie si intendono una serie di patologie retiniche coinvolgenti la parte centrale della retina, chiamata macula. Tale porzione è responsabile dell’acuità visiva, da qui la rilevanza della patologia sulla vita quotidiana del paziente. Tra le varie forme di maculopatie, la più frequente è la degenerazione maculare legata all’età. Essa è associata all’invecchiamento ed è una delle principali cause di perdita visiva negli adulti

Si possono distinguere tre forme principali di degenerazione maculare:

1. Maculopatia iniziale: si caratterizza per la presenza di drusen, ossia depositi di materiale lipidico e di scarto localizzati negli strati esterni della retina oppure al di sotto dell’epitelio pigmentato retinico (uno strato di cellule situato tra la retina e la coroide, la parte posteriore dell’occhio). Questa fase spesso non provoca sintomi, ma necessità di un controllo periodico per la possibile evoluzione a fasi più avanzate.

2. Maculopatia intermedia: caratterizzata dalla presenza di numerose drusen oppure di drusen di dimensioni maggiori.

3. Maculopatia avanzata, la quale si suddivide in:

  • Atrofia geografica (forma atrofica o secca): si presenta con una lesione a livello maculare, nota come atrofia geografica, caratterizzata da un’area dai contorni ben definiti in cui la retina è danneggiata con perdita delle cellule deputate alla percezione visiva (fotorecettori). 
  • Complicata da membrana neovascolare (forma neovascolare o umida): è caratterizzata dalla formazione di neovasi che, a differenza dei normali vasi retinici, hanno morfologia anomala permettendo la fuoriuscita di liquido (sangue e siero) che si accumula nella retina o al di sotto di essa, danneggiando lo strato fotorecettoriale e gli strati limitrofi. La malattia può progredire fino a formare una cicatrice fibrosa con notevole riduzione della funzionalità visiva.

Per una corretta gestione della patologia è fondamentale una diagnosi precoce, un adeguato follow up nel tempo e, se necessario nelle forme neovascolari, un trattamento tempestivo al fine di migliorare la prognosi visiva del paziente.  Ne parliamo con il dottor Andrea Aretti, oculista di Humanitas Mater Domini.

Maculopatia: fattori di rischio

I fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare la maculopatia sono:

  • Età
  • Fumo di sigaretta
  • Familiarità/genetica
  • Obesità.

Maculopatia: i sintomi

La maculopatia è caratterizzata da un graduale deterioramento della vista (talvolta è “falsamente” asintomatica, perché un solo occhio è affetto e l’altro compensa il difetto visivo). I sintomi tipici comprendono: 

  • Difficoltà nella lettura
  • Sensazione di una macchia fissa al centro del campo visivo.
  • Visione distorta (ad esempio, le righe di una griglia appaiono storte). 

La diagnosi di maculopatia

La diagnosi della maculopatia inizia con una visita oculistica completa, che include una valutazione del segmento anteriore e un esame del fondo oculare dopo la dilatazione della pupilla.

Alla fine della visita, l’oculista può prescrivere ulteriori esami, come:

  • Tomografia ottica a coerenza (OCT): è fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio della risposta alla terapia intravitreale della maculopatia. Questo esame permette la valutazione con risoluzione nell’ordine dei micron dei diversi strati retinici.
  • Retinografia ad autofluorescenza: utile nella diagnosi e monitoraggio della maculopatia atrofica
  • Angiografia retinica con fluoresceina: aiuta ad identificare la presenza, l’estensione e la localizzazione della neovascolarizzazione attraverso fotogrammi della retina acquisiti dopo iniezione endovenosa di un particolare colorante.
  • Angiografia retinica con verde indocianina: concettualmente simile all’angiografia retinica con fluoresceina, sfrutta un particolare colorante che permette di identificare con precisione una neovascolarizzazione presente a livello dell coroide
  • Angiografia tomografica a coerenza ottica (angfio-OCT): esame che permette di individuare i neovasi senza iniettare endovena alcun colorante; esame dunque non invasivo e ripetibile nel tempo senza alcuna controindicazione.

Cura e trattamenti

Attualmente non esiste una terapia efficace per la forma avanzata atrofica, sebbene vi siano studi promettenti su nuovi farmaci che possono prevenirne l’aumento di dimensioni. Si possono utilizzare integratori specifici con lo scopo di rallentarne la progressione.

La maculopatia essudativa, invece, che può causare gravi danni visivi se non trattata, viene gestita utilizzando farmaci anti-VEGF e anti-Ang-2, in grado di bloccare i più importanti fattori coinvolti nell’insorgenza e nel mantenimento della malattia. Il trattamento prevede l’uso di iniezioni intraoculari, che devono essere ripetute secondo protocolli di riferimento, adattati al singolo caso.

Si tratta di una patologia cronica, che necessità di un’adeguata presa in carico del paziente nel lungo termine.

Fonti

Visite ed esami