I menischi sono cuscinetti semicircolari in fibrocartilagine posizionati nell’articolazione del ginocchio tra femore e tibia, nei due compartimenti mediale e laterale. Si occupano di distribuire il peso corporeo e “assorbire” gli impatti causati dal movimento del ginocchio e della gamba. Proprio per questa loro funzione, i menischi sono spesso interessati da lesioni. Quali sono le principali? Come trattarle?
Ne parliamo con il dottor Antonio Giardella, capo sezione Ortopedia e Traumatologia dello Sport di Humanitas Mater Domini.
Menisco: tipologie di lesioni
Le lesioni del menisco interessano particolarmente gli sportivi e le persone anziane. In molti sport, infatti, sono comuni i traumi contusivo-distorsivo e i movimenti improvvisi di torsione del ginocchio.
Anche l’invecchiamento, causando un’usura dell’articolazione, la rende più soggetta a degenerazione e questo aumenta la possibilità di lesione (meniscosi).
Le lesioni del menisco si riconoscono in base alla posizione e alla direzione della lesione. Esistono quattro tipi di posizione della lesione:
- corno posteriore
- corno anteriore
- corpo meniscale
- radici meniscali
e tre direzioni della lesione:
- longitudinale
- orizzontale
- radiale
Quali sono i sintomi delle lesioni al menisco?
Le lesioni al menisco sono diagnosticate durante la visita ortopedica da uno specialista in Ortopedia e Traumatologia dello sport. Lo specialista esegue un esame clinico, durante il quale valuta lo stato dell’articolazione e raccoglie i sintomi del paziente che tipicamente sono:
- blocco dell’articolazione (episodico)
- difficoltà di estendere e flettere l’articolazione
- dolore, in particolar modo quando si caricano pesi
- gonfiore dell’area
- Positività a test specifici in torsione e rotazione dell’articolazione
Il medico solitamente prescrive accertamenti diagnostici come la risonanza magnetica, utile a confermare il sospetto di lesione, la sua tipologia e la severità.
Conservativo o chirurgico? Il trattamento delle lesioni al menisco
Le lesioni meniscali periferiche, che interessano l’area vascolarizzata, solitamente possono cicatrizzare senza la necessità di trattamenti particolari. Nei casi di lesione su base degenerativa si procede di norma con un trattamento conservativo, tramite infiltrazioni di acido ialuronico e fisokinesiterapia. Nei casi post-traumatici in soggetti che non presentano alterazioni di carattere degenerativo è preferibile la risoluzione con trattamento chirurgico.
L’intervento chirurgico è finalizzato, quando possibile, alla sutura del menisco e/o alla riparazione delle radici meniscali, oppure eventualmente, quando il tipo di lesione non lo consente, alla asportazione della parte del menisco lesionata.
Esistono inoltre casi in cui è possibile riscontrare delle disinserzioni capsulari alla struttura meniscale (lesioni RAMP) in cui si interviene effettuando delle suture intrarticolari tra queste 2 strutture.
La ripresa dall’intervento varia a seconda del tipo di intervento effettuato. Solitamente, nei primi 5-7 giorni il paziente può camminare con l’ausilio di due stampelle, in carico parziale. Il periodo si estende a 2-3- settimane nei casi in cui viene effettuata una sutura meniscale o una reinserzione della radice, ponendo attenzione anche alla graduale ripresa della flessione dell’articolazione stessa.
La riabilitazione fisiokinesiterapica è fondamentale sia in caso di trattamento conservativo sia post-operazione chirurgica. Il percorso inizia sin dai primi giorni successivi all’intervento e ha l’obiettivo di ripristinare il normale tono muscolare e la capacità di movimento.