Nelle fasi della vita di una donna, il periodo che inizia intorno ai 40 anni d’età, quello della cosiddetta premenopausa, rappresenta una fase di transizione particolarmente delicata. Si tratta di un lasso di tempo piuttosto lungo, durante il quale l’attività ovarica, e di conseguenza il ciclo mestruale, inizia a presentarsi in maniera irregolare. Proprio durante la premenopausa, allora, la pillola contraccettiva può accompagnare la donna verso la menopausa, sia dal punto di vista della contraccezione, sia da quello della prevenzione dei sintomi tipici di questo momento fisiologico.
Ne parliamo con la dottoressa Rossella Lauletta, ginecologa di Humanitas Mater Domini.
I sintomi della menopausa
I sintomi del periodo di premenopausa e della menopausa possono compromettere la qualità della vita. Alcuni di questi sono:
- cicli mestruali irregolari;
- vampate di calore;
- sudorazioni notturne;
- disturbi del sonno;
- affaticamento generalizzato;
- irritabilità;
- ansia;
- depressione;
- difficoltà a concentrarsi;
- aumento del peso corporeo;
- calo del desiderio sessuale;
- fastidio vaginale;
- gonfiore;
- incontinenza urinaria;
- tensione al seno.
Monti sintomi, e in particolar modo l’irregolarità del ciclo mestruale, possono essere efficacemente regolati dalla pillola, che diventa un vero e proprio farmaco per il controllo di questi disturbi.
Pillola, contraccezione e prevenzione dei sintomi
Se una donna sta già assumendo la pillola contraccettiva, è più complicato capire se stia effettivamente entrando nella fase della menopausa, poiché non è possibile eseguire il dosaggio degli ormoni utili a ottenere questa informazione. In questo caso, i sintomi che si possono avvertire sono principalmente legati alle vampate di calore e alle sudorazioni.
Se, invece, a presentare questi sintomi è una donna tra i 40 e i 55 anni d’età che non assume la pillola, l’uso di questo farmaco potrebbe essere valutato dopo un controllo specialistico.
Un altro capitolo di grande importanza è quello legato alla prevenzione di gravidanze non desiderate. In premenopausa, infatti, nonostante sia esaurito il desiderio di procreazione, i cicli mestruali risultino irregolari e non tutti siano ovulatori, la donna è ancora fertile. In questo caso, allora, diventa fondamentale utilizzare la pillola a scopo contraccettivo fino alla conclusione degli accertamenti diagnostici della menopausa franca, il momento in cui l’attività ovulatoria risulta completamente interrotta.
In seguito, indicativamente a partire dai 50-52 anni, può essere utile un consulto con il ginecologo per valutare altri trattamenti, come la terapia ormonale sostitutiva.
Cosa fare in caso di effetti collaterali?
La pillola contraccettiva viene prescritta dal ginecologo, previa valutazione del quadro clinico della paziente. In assenza di controindicazioni, per la fascia d’età dai 45 ai 50-52 anni, esistono delle pillole a dosaggio molto leggero e a base di estrogeni naturali. In presenza di taluni fattori di rischio, possono essere valutate alternative come le spirali medicate al progesterone o le spirali non medicate, cioè prive dell’elemento ormonale.