L’osteoporosi è una malattia cronica caratterizzata da modifiche nella struttura delle ossa, che portano a una ridotta resistenza meccanica e ad un aumento del rischio di fratture da fragilità che, più comunemente, interessano la colonna vertebrale, il femore prossimale e il polso.
Esistono due forme principali di osteoporosi:
- “Primitiva”, che colpisce le donne in post-menopausa e gli anziani
- “Secondaria”, che interessa persone di qualsiasi età affette da malattie croniche o che assumono farmaci che compromettono la salute ossea.
La dott.ssa Giulia Virelli, reumatologa in Humanitas Mater Domini e nei centri medici Humanitas Medical Care, spiega a quale specialista è consigliato rivolgersi.
Osteoporosi, quando rivolgersi al reumatologo
Considerata l’alta prevalenza di osteoporosi tra le persone con malattie reumatiche, i reumatologi hanno sviluppato competenze specifiche nella diagnosi e nel trattamento della patologia.
Per impostare una terapia efficace e prevenire le fratture vertebrali e femorali è necessaria una diagnosi precoce dell’osteoporosi con programmi di screening per le persone più a rischio,verso i quali i pazienti possono essere indirizzati tramite il medico di medicina generale o tramite altri specialisti che li hanno in carico per altre patologie.
Tra le persone con maggiore rischio di sviluppare osteoporosi:
- Donne in post-menopausa
- Persone con familiarità per osteoporosi complicata da fratture
- Pazienti in terapia cronica con farmaci che riducono la massa ossea (corticosteroidi, terapie ormonali per neoplasie)
- Persone con disturbi gastrointestinali che causano sindromi da malassorbimento (ad es. gastriti croniche, celiachia..).
Per queste persone, può essere necessario un approfondimento maggiore tramite visita reumatologica.
Anche i pazienti che hanno già subito fratture possono essere indirizzati al reumatologo, da ortopedici e/o fisiatri, per ricevere una valutazione che aiuti a ridurre il rischio di nuovi eventi traumatici.
Quali sono le malattie reumatologiche che possono essere associate all’osteoporosi?
L’osteoporosi può essere associata a malattie reumatologiche sia per il danno osseo provocato da molte di queste patologie, sia per effetto della terapia con corticosteroidi, utilizzata per il trattamento.
Le principali malattie reumatologiche associate all’osteoporosi possono essere:
- Artrite reumatoide: è associata all’osteoporosi nel 30-50% dei casi ed espone i pazienti ad un rischio aumentato di andare incontro a fratture da fragilità tra il 60 e il 100%
- Spondilite anchilosante: oltre il 50% dei pazienti presenta osteopenia entro 10 anni dalla comparsa della malattia e circa il 16% riceve una diagnosi di osteoporosi nello stesso lasso di tempo.
- Lupus eritematoso sistemico: presenta un aumento del rischio di frattura legato alla fragilità ossea di circa 2-3 volte superiore a quello che si riscontra in pazienti sani
- Sclerosi sistemica: mostra una prevalenza di osteoporosi in circa il 25% dei pazienti.
Quali sono gli esami che può richiedere il reumatologo per un paziente con osteoporosi?
L’esame principale per valutare l’osteoporosi è la MOC (o densitometria ossea), che misura la densità minerale dell’osso. Spesso vengono richiesti anche esami del sangue e delle urine per valutare il metabolismo osseo e identificare eventuali carenze di vitamina D.
Una radiografia della colonna può rilevare eventuali fratture vertebrali. Può essere richiesta, ad esempio, in caso di comparsa di dorso-lombalgia acuta nei pazienti con nuova diagnosi o che hanno già in corso una terapia, oppure per le persone più anziane che eseguono una prima valutazione osteometabolica e per i quali la valutazione della densità ossea può non essere sufficiente.
Fonti
- Adami G, Fassio A, Rossini M, Caimmi C, Giollo A, Orsolini G, Viapiana O, Gatti D. Osteoporosis in Rheumatic Diseases. Int J Mol Sci. 2019 Nov 22;20(23):5867. doi: 10.3390/ijms20235867. PMID: 31766755; PMCID: PMC6928928.
- Convegno BoneHealth 6 marzo 2021