Inventato nel 1943 dal dottor Georgios Papanicolaou, il Pap Test è un esame di screening eseguito per individuare i tumori del collo dell’utero. A partire dalla fine degli anni ‘90, però, l’esame ha avuto un’evoluzione: si parla oggi di Pap Test in fase liquida.
Che cos’è e quali sono i vantaggi del Pap Test in fase liquida? Ne parliamo con la dottoressa Mariantonietta Molinari, Ginecologa di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care Lainate
Pap Test in fase liquida e Pap Test tradizionale: qual è la differenza?
Il Pap Test in fase liquida si esegue con le stesse modalità di quello tradizionale. A cambiare è solo l’attività di processazione: il materiale prelevato non viene più semplicemente strisciato sul vetrino, ma bensì introdotto in una fiala contenente una soluzione fissativa. Questo liquido, poi, viene filtrato, eliminando il materiale non necessario all’esame. Ciò permette di ottenere campioni di analisi più rappresentativi.
Pap Test in fase liquida: i vantaggi
- Maggior precisione
Rispetto al Pap Test tradizionale, la nuova metodica permette di individuare con maggior precisione la presenza di lesioni precancerose che, se non trattate, possono dare origine al tumore al collo dell’utero.
- Riduzione del numero di campioni citologici inadeguati
Grazie alla nuova modalità di processazione, si riducono le possibilità di prelievi inadeguati. Oltre ad una migliore conservazione, infatti, le cellule rilevanti per l’analisi sono le uniche presenti sul vetrino da analizzare
Informazioni Utili
L’esame è erogato in regime privato ed è eseguibile in:
Humanitas Mater Domini
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Humanitas Medical Care Busto Arsizio
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