Conflitto femoro-acetabolare, fratture, artrosi, displasia: sono molte le cause che possono rendere necessario l’impianto di una protesi all’anca. Si tratta di un intervento complesso che comporta la sostituzione dell’articolazione con una componente protesica e che viene eseguito quando la qualità della vita della persona è severamente compromessa a causa del dolore e delle limitazioni nei movimenti. In base al quadro clinico, l’intervento di protesi dell’anca può essere eseguito sia con tecniche tradizionali sia con un con accesso mininvasivo anteriore, una tecnica che riduce sia l’impatto sui muscoli e sia le dimensioni dei tagli chirurgici. In Humanitas Mater Domini il trattamento chirurgico di protesi d’anca può prevedere l’accesso mininvasivo anteriore e la tecnica Bikini, che ha vantaggi anche dal punto di vista estetico.
Ne parliamo con il dottor Fabio Zerbinati, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini e specialista nei centri Humanitas Medical Care.
Intervento di protesi dell’anca con accesso mininvasivo anteriore
Con l’accesso mininvasivo anteriore, il chirurgo utilizza il passaggio tra due muscoli: il tensore della fascia lata (muscolo situato nella parte laterale dell’osso dell’anca) e il sartorio (muscolo della parte anteriore e laterale della coscia). In questo modo non vengono incisi tendini e in questo modo si riducono le perdite di sangue, il rischio di lussazione e quello di sviluppare una dismetria, cioè una differenza di lunghezza degli arti inferiori. I tendini rimasti integri mantengono la stabilità dell’articolazione e consentono al paziente un recupero più veloce. Il taglio eseguito è minimo, non superiore ai 6-8 centimetri e, di conseguenza, anche la cicatrice risulta contenuta con un miglior risultato dal punto di vista estetico.
Con questa tecnica chirurgica migliorano anche i tempi di recupero. I tempi di cicatrizzazione si riducono e in circa 15-20 giorni dall’intervento è possibile abbandonare le stampelle e riprendere le normali attività giornaliere, come guidare l’automobile. Previo il consulto con lo specialista, anche la pratica sportiva può essere ripresa in tempi relativamente brevi. La tecnica mininvasiva può essere eseguita su indicazione dello specialista e, in casi selezionati, anche per gli interventi di revisione.
L’utilizzo di protesi moderne abbinate alla precisione chirurgica ottenuta con il supporto di una navigazione computerizzata, può permettere di ipotizzare una durata dell’impianto superiore ai 20/25 anni.
Tecnica Bikini: protesi all’anca e rispetto estetico
Oltre ai vantaggi dell’accesso mininvasivo anteriore, la combinazione con la tecnica Bikini garantisce il minimo impatto estetico della cicatrice per l’impianto di protesi d’anca. L’incisione, grazie a questa tecnica, si esegue in obliquo lungo la linea inguinale, potendo così essere facilmente coperta dagli slip o dal bikini.
Questa tecnica, previa valutazione dello specialista, può essere eseguita su entrambe le articolazioni durante lo stesso intervento chirurgico.