L’impianto di una protesi di ginocchio non esclude la possibilità di continuare a praticare attività fisica, anzi. Occorre però fare attenzione nello scegliere la disciplina più indicata.
Ne parliamo con il dottor Fabio Zerbinati, responsabile Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini.
In linea generale, gli sport consigliati sono il ciclismo, il nuoto, la camminata veloce o il golf, mentre da evitare sono quelli da contatto, quindi le arti marziali, il football o il rugby, per fare qualche esempio.
Ci sono poi sport che non sono consigliati, ma non sono nemmeno vietati, la cui pratica deve essere però concordata con il proprio medico specialista: tennis e ski non sono vietati se il paziente ha buona padronanza del gesto sportivo, nemmeno lo jogging ma limitandosi a brevi distanze.
“Innanzitutto, le protesi moderne permettono una maggiore confidenza con l‘articolazione operata. Tecniche chirurgiche innovative come la chirurgia robotica ed accessi chirurgici mini-invasivi a risparmio del tendine, inoltre, favoriscono un rapido ritorno all’attività sportiva. Dopo 3 mesi dall’intervento, solitamente consiglio la ripresa del nuoto e della bicicletta, mentre a 6 mesi valuto l’integrazione protesica e la normalità dell’impianto, il recupero muscolare e posturale, nonché l’assenza di dolore, l’instabilità prima di concedere anche la ripresa di altri sport”, spiega il dottor Zerbinati.
È importante seguire e guidare il paziente nella giusta e graduale rieducazione al gesto sportivo. La rieducazione al recupero completo, compresa l’attività sportiva, infatti, non si esaurisce con la riabilitazione dell’articolazione operata, ma devono essere recuperati anche quei deficit muscolari e quelle alterazioni posturali sedimentate dal lungo periodo di inattività, dolore e limitazione pre-intervento.
“L’obiettivo è il benessere generale del paziente, che inizia con la risoluzione del problema articolare per arrivare al ritorno di tutte le attività giornaliere e sportive desiderate: protesi moderne più performanti e durevoli abbinate a protocolli riabilitativi più specifici (come ad esempio il percorso di fisioterapia robotizzata con Hunova) a mio parere portano ottimi effetti muscolari e propriocettivi”, conclude lo specialista.