Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune. Si caratterizza per il passaggio dei succhi gastrici nell’esofago che provoca un rigurgito acido e una sensazione di bruciore.
Lo spostamento degli acidi può essere fisiologico, ad esempio se si rimane supini subito dopo i pasti, oppure può essere una patologia quando diventa doloroso e non si risolve nel breve.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile della Gastroenterologia di Humanitas Mater Domini e dei centri medici Humanitas Medical Care.
Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?
I sintomi più comuni del reflusso gastroesofageo sono:
- alitosi
- bruciore allo stomaco
- bruciore dietro lo sterno
- nausea
- rigurgito acido
Possono associarsi anche altri sintomi, non direttamente correlati alla patologia, come:
- abbassamento della voce
- asma
- dolore al petto
- insonnia
- laringite
- otite
- raucedine
- tosse secca
- sensazione di nodo in gola
Quando non viene trattato, il reflusso gastroesofageo può cronicizzarsi e causare complicanze, come ulcere o erosioni dell’esofago.
Quando è importante rivolgersi al medico?
Quando il dolore e i sintomi sono persistenti, il consiglio è rivolgersi al medico che potrà valutare anche la necessità di una gastroscopia per escludere la presenza di un’ernia jatale associata al reflusso.
La gastroscopia è un esame utile a comprendere lo stato di salute dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.
In Humanitas Mater Domini è possibile eseguire la gastroscopia transnasale. In questo caso la sonda, di un diametro di circa 4mm, viene inserita dal naso. Si tratta di un esame indolore.
Reflusso gastroesofageo: anche l’alimentazione può aiutare
Per il reflusso gastroesofageo può essere utile la cosiddetta “dieta del semaforo”, che indica con il verde gli alimenti da mangiare a volontà, con l’arancione quelli da diminuire e con il rosso quelli da evitare fino alla risoluzione del problema.
- Alimenti del semaforo verde, da mangiare a volontà: le verdure, sia cotte sia crude (tranne i pomodori che sono da consumare solo cotti), gli alimenti integrali e le carni bianche (tranne l’agnello);
- Alimenti da semaforo arancione, da diminuire senza eliminarli completamente: i latticini, con preferenza per quelli magri, freschi e le uova;
- Alimenti da semaforo rosso, da evitare: sono quelli particolarmente acidi come caffè, aceto e agrumi, i fritti, le spezie, i grassi animali e le carni rosse, le bibite gassate e gli alcolici.
È anche utile evitare di fare pasti abbondanti: è preferibile mangiare più volte al giorno. Preferire una colazione ricca, un pranzo “soddisfacente” e una cena più leggera. È importante evitare di sdraiarsi o stare in posizioni che implicano di chinare il busto in avanti, alla fine dei pasti.