La stitichezza (o stipsi) è una condizione comune che comporta un’evacuazione scarsa o difficile delle feci, che saranno a loro volta particolarmente dure e secche e avranno dimensioni diverse dalla norma, molto piccole o, al contrario, eccessivamente grandi.
La stipsi può essere occasionale oppure cronica e, in questo caso, comportare un grande disagio per la persona durante la sua quotidianità.
Ne parliamo con il dottor Benedetto Mangiavillano, Responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas Mater Domini.
Quando si può parlare di stipsi?
Solitamente le feci vengono evacuate una volta al giorno, senza che si avverta fastidio o dolore. Tuttavia, la frequenza può variare da persona a persona: si parla quindi di stipsi quando l’evacuazione avviene meno di 3 volte alla settimana e si accompagna a sintomi come:
- difficoltà di evacuazione
- dolore
- feci dure o secche
- intestino che non si svuota completamente
- assenza di stimolo alla defecazione
- utilizzo di supposte, lassativi o clisteri per riuscire a defecare.
Il dolore alla defecazione, in particolare, può generare un circolo vizioso che porta la persona a evitare di evacuare per timore.
La stipsi può verificarsi senza che vi siano patologie associate, ma può essere presente in caso di dieta poco equilibrata, vita sedentaria, scarsa idratazione oppure può essere causata da altre cause come patologie neurologiche (sclerosi multipla, malattia di Parkinson o l’ictus) o ancora stenosi diverticolare, tumore del colon, o prolasso rettale. Per questo motivo chi presenta episodi continuativi di stitichezza dovrebbe consultare lo specialista gastroenterologo.
I rimedi per la stipsi
Il primo passo è modificare la propria dieta e il proprio stile di vita. Bisogna dunque favorire un’alimentazione ricca di fibre, contenute per esempio nella verdura, nella frutta e nei cereali integrali: le fibre, all’inizio, vanno aumentate gradualmente per evitare il gonfiore addominale. Molto importante anche l’idratazione: bere è importante perché aiuta la morbidezza delle feci, oltre a essere fondamentale per il benessere del nostro organismo. In particolare, il consiglio è assumere circa 1.5 litri di acqua al giorno in inverno e circa 2 litri in estate, soprattutto lontano dai pasti.
Da ridurre, invece, la quantità di caffè e alcool, bevande gassate, carne e formaggi. Anche lo stress e la vita sedentaria possono favorire la stipsi. Il consiglio, dunque, è cercare quanto possibile di evitare le situazioni stressanti e seguire una vita attiva, per esempio camminando una volta al giorno per 15-20 minuti o per 30-60 minuti dalle 3 alle 5 volte alla settimana, per un totale di 150 minuti almeno ogni settimana. Anche la corsa, la bicicletta o lo stretching possono essere attività utili a mantenersi attivi.
Evitare l’utilizzo dei lassativi, salvo diverse indicazioni mediche.
Se il disturbo non dovesse migliorare con le modifiche alla dieta e allo stile di vita, lo specialista potrebbe suggerire l’esecuzione di esami diagnostici di approfondimento come:
- analisi del sangue
- ricerca del sangue occulto nelle feci
- funzionalità della tiroide
- radiografia addominale
- colonscopia o colonscopia virtuale (colon tc).
Tutti questi esami, infatti, sono utili a valutare l’eventuale presenza di altre patologie, come infiammazioni della mucosa del colon-retto o tumori.