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Giancarlo

Giancarlo ha sempre goduto di ottima salute, ama fare sport, le passeggiate all’aria aperta ed il girovagare in bicicletta. Tuttavia, nel corso degli anni, qualche problema ha iniziato a presentarsi, piccoli acciacchi che trovavano però sempre una cura. Lo scorso mese di Giugno, invece, qualcosa avrebbe potuto cambiare la sua vita.

“Il 5 Giugno, lo ricordo come fosse oggi, mi è purtroppo accaduto un qualcosa di insolito ed improvviso. Ho iniziato ad accusare dei dolori al petto, erano episodi di durata variabile che però regredivano spontaneamente. Erroneamente ho sottovalutato questi sintomi – racconta Giancarlo – perché il dolore arrivava si all’improvviso, ma poi passava. Non credevo potesse essere l’avvisaglia di un qualcosa di pericoloso o grave. La notte però mi sono svegliato di soprassalto a causa dell’insorgenza di un forte dolore toracico, un dolore però che, a differenza di quelli avuti nel corso della giornata, si è protratto per più di 20 minuti”.

Nell’arco di 10 minuti, Giancarlo viene accompagnato dai familiari al Pronto Soccorso di Humanitas Mater Domini dove, riscontrata la gravità della sintomatologia, viene immediatamente sottoposto ad una visita cardiologia ed elettrocardiogramma. La diagnosi è seria: infarto miocardico acuto, anche piuttosto esteso. Da questo momento per Giancarlo inizia una corsa contro il tempo.

Rapidamente il quadro clinico peggiora e i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione in ossigeno del sangue) evidenziano un quadro di iniziale shock cardiogeno.

Considerata l’età di Giancarlo ed il tipo d’infarto, la situazione diventa realmente critica. Prontamente trasferito nel Laboratorio di Emodinamica, i medici eseguono in urgenza una coronarografia che ha evidenziato multiple ostruzioni coronariche pressochè occlusive a carico di due arterie coronarie maggiori, una delle quali coinvolgente il tronco comune della coronaria sinistra. Data la situazione d’urgenza, i medici decidono di disostruire le coronarie occluse mediante un’angioplastica. In meno di 30 minuti e dopo aver impiantato 3 stent si raggiunge l’obiettivo della riperfusione miocardica e l’elettrocardiogramma si normalizza.

Completata con successo la procedura, Giancarlo viene quindi portato in Terapia Intensiva, al fine di monitorare la risposta del cuore e dell’organismo alla terapia.
Fortunatamente le prime 48 ore trascorrono senza problemi e il quadro clinico migliora tanto da rendere possibile il suo trasferimento nell’Unità Operativa di Cardiologia. Dopo soli 6 giorni complessivi di ricovero, Giancarlo viene dimesso con una funzione cardiaca pressochè normale.
 “Pensavo che fosse arrivata la mia ora – racconta Giancarlo – “Quando ripenso a quella notte, mi rendo conto di quanto sia stato fortunato. Se avessi temporeggiato, se non mi fossi recato d’urgenza al Pronto Soccorso, forse potrei non essere più qui. Invece, grazie ai miei familiari e soprattutto alla professionalità di tutto il personale della Cardiologia di Humanitas Mater Domini, alla loro tempestività nel curarmi, posso ancora godermi le mie passeggiate in bici e le mie nipotine”.
Ringrazia tutti Giancarlo ma, nonostante la sua simpatica positività, ci lancia un importante messaggio: “In caso di sintomi improvvisi, come il dolore al torace o al collo o alle braccia, non temporeggiate, ma attivate i soccorsi e fatevi trasportare subito al Pronto Soccorso più vicino. Accorciare i tempi può allungare la vita.